(E. Menghi) Non è finita. La stagione di Karsdorp sembrava destinata a restare nell’anonimato con due seri infortuni a carico, archiviata in anticipo quando a fine ottobre l’olandese ha esordito e si è rotto il crociato del ginocchio sinistro nei maledetti 82 minuti di Roma-Crotone, dopo aver tribolato tanto in estate col destro per un problema meniscale, ma passata la paura è iniziata la risalita e l’uscita dal tunnel non è più così lontana.
L’esterno può ancora dire la sua in questo campionato, o quantomeno (ri)cominciare a vivere la sua avventura in giallorosso. I medici hanno fatto il punto della situazione e hanno stilato la tabella dell’ultima fase di recupero, restando prudenti ma fiduciosi: Karsdorp tornerà presto a far parte della squadra, è questione di settimane e, con un occhio alla scadenza della Serie A 2017-18, l’obiettivo è la convocazione entro fine aprile. La cosa importante è che il terzino sta bene e si sta allenando con costanza in campo, corre e calcia il pallone senza problemi, nell’ultimo periodo si è sbloccato e, complice il «sì» pronunciato dalla futura moglie Astrid, ha ritrovato il sorriso.
«Un giorno mi sento super, un altro ho una ricaduta, non so quando tornerò», diceva a inizio gennaio, ma a cinque mesi dall’infortunio le insicurezze sono sparite e in testa ha solo le prossi me tappe: volare ad Amburgo per l’ultimo check al ginocchio (l’appuntamento non è stato ancora fissato, ma è già un’ipotesi concreta) e tornare al più presto in gruppo.
Under l’ha fatto ieri con la Turchia, tranquillizzando a distanza Di Francesco e mandando un segnale al ct Lucescu: la lieve distorsione al ginocchio è guarita in fretta e Cengiz vuole giocare domani contro il Montenegro. Aspettando il rientro di tutti i nazionali mercoledì, la squadra dopo la domenica di riposo si rimetterà a lavoro oggi alle 11.30 e da domani ritroverà Defrel. Osservato speciale di questa pausa è stato Silva, intenzionato a far cambiare idea al tecnico romanista che non lo ritiene pronto per giocare. Non è una questione fisica, da quando si è unito ai compagni non ha saltato un allenamento e la condizione non gli manca, anche se non gioca da novembre, il nodo piuttosto riguarda l’adattamento al calcio di Di Francesco.
«La Roma – ha sottolineato Monchi al Mundo Deportivo – gioca come vuole l’allenatore che io ho scelto ed è così che deve essere. Ha una sua filosofia, il 4-3-3 è il modulo più ricorrente, ma a volte viene cambiato. Non so quale sarà il sistema anti-blaugrana, non voglio dare vantaggi a Valverde, piuttosto avviso i miei: non dobbiamo pensare che il Barcellona è soltanto Messi, dobbiamo provare a fermare il gioco collettivo di una squadra con giocatori molto importanti».