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Il Messaggero Il campionato è in sospeso

Roma-Shakhtar Donetsk esultanza Roma

(A. Angeloni) Per tutti non è un campionato allenante; per tutti la Serie A non è all’altezza della Lega spagnola, inglese e tedesca; per tutti il nostro è il campionato di riserva, quello figlio di un Dio minore. Tutto a posto, ma questo, rispetto agli altri, è almeno il torneo più combattuto: aperta la lotta per lo scudetto, in bilico quella per la Champions League e per nulla definita la sfida per la salvezza. Il campionato riprende sabato e fino a fine maggio non si ferma più.

E questo rende felici quelli sempre scontenti, perennemente affacciati sull’altro mondo, a pensare e sostenere come siamo brutti rispetto agli altri. Veniamo da un ultimo turno in cui la Juventus ha pareggiato sul campo della Spal: questo vuol dire, e non scopriamo l’acqua calda, che nel girone di ritorno, anche le piccole possono fermare le grandi. E se guardiamo il calendario, squadre come Sassuolo, Crotone, Chievo e Udinese, possono bloccare sia la Juve sia la sua concorrente diretta, il Napoli. La fame di punti aiuta chi sta in basso e dà una mano a tutte. Si riparte con la sfida incrociata tra Sarri e Allegri e sulla carta il peso della difficoltà finisce più sulla Juve (che gioca con il Milan a Torino) che non sul Napoli, che deve andarsi a prendere i tre punti in casa del Sassuolo.

IL PESO DELLE SFIDE Le restanti partite, da qui alla fine, hanno più o meno lo stesso grado di difficoltà, sia per il Napoli sia per la Juventus (i bianconeri hanno la Champions e la finale di Coppa Italia, il Napoli no): molto si deciderà alla giornata numero 34, quando gli azzurri andranno a giocare a Torino. La corsa per la Champions coinvolge per i restanti tre posti (uno lo prenderà, ovvio, una tra Juve e Napoli), Roma (che ha il Barcellona nei quarti di Champions), Lazio (deve giocare col Salisburgo in Europa League), Inter e anche il Milan, arrivata a sperare per l’ultima serie di risultati convincenti.

Sabato partono in vantaggio Inter (contro il Verona) e Lazio (col Benevento, perché il Milan gioca a Torino con la Juve, mentre la Roma è impegnata sul campo del Bologna. Anche qui i calendari – da qui alla fine – più o meno si equivalgono nelle difficoltà, saranno decisivi gli scontri diretti e gli impegni europei di Roma e Lazio. Milan e Inter hanno in più il derby da recuperare (e forse per Gattuso è l’ultima chance di restare in corsa Champions), poi le difficoltà di Spalletti sono le partite con la Juve e quella in casa della Lazio all’ultima giornata. La squadra di Inzaghi poi ha anche la Roma (subito dopo il turno di Champions ed Europa League) oltre alle trasferte di Udine e Firenze. Ma le insidie possono arrivare, come detto, dalle pericolanti, come si può vedere dal grafico qui a fianco. Scontri – per tutte – affatto scontati.

PERICOLANTI La lotta per la salvezza coinvolge in teoria otto squadre, in realtà sette. Il Benevento ha bisogno di un miracolo, il Verona spera negli scontri con Genoa, Sassuolo e Spal e nei punti contro Cagliari e Udinese, teoricamente meno coinvolte nel baratro della B. Il Crotone sembra avere il calendario più complicato, sempre sulla carta. Il Chievo – così come il Sassuolo – deve riabituarsi a sporcarsi le mani nel fango, cosa che non provava da qualche anno. La Spal ha grosse chance di salvarsi, il pari con la Juventus ha dato morale a tutta Ferrara. Diamo come meno pericolanti delle altre, Cagliari e Genoa. Ognuno cominci con tutti gli scongiuri che vuole. Sampdoria, Atalanta, Torino e Bologna sono quasi in vacanza. C’è sempre l’Europa League.

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