«Non siete scarsi». Di Biagio ha salutato così il suo gruppo, nello spogliatoio di Wembley, dopo l’insperata rimonta con l’Inghilterra. A molti è sembrato una specie di congedo. Il futuro dell’allenatore traghettatore è segnato. Le parole del commissario Fabbricini – scrive il Corriere della Sera -, durante la finale del torneo di Viareggio, suonano come una sentenza. «Gigi è stato bravo e ha lavorato bene, anteponendo gli interessi del gruppo a quelli personali. Qualsiasi cosa deciderà di fare, spero che resti con noi».
Più facile alla Under 21 che nello staff del futuro c.t. Le prossime settimane serviranno per tirare le fila del discorso. Prevista una riunione subito dopo Pasqua, forse alla presenza dello stesso Malagò. Ancelotti, il primo della lista, il candidato trasversale che incontra il favore di tutti, è lontano. Carletto vuole la Premier, Arsenal o Tottenham e non è convinto di poter rilanciare il movimento azzurro. E con Conte, l’altro uomo forte, conteso dai grandi club europei, i contatti sono al momento inesistenti. Roberto Mancini è il logico favorito, il più disponibile. Il problema è che in questi anni ha quasi sempre lavorato con i campioni, mentre adesso giocatori di primo livello ce ne sono pochi. A sorpresa, dal mazzo, potrebbe spuntare Gasperini. Ma adesso come adesso gli indizi portano tutti all’ex interista. Il nuovo allenatore, chiunque sia, avrà una doppia missione: scuotere i presunti leader e lanciare i giovani. In gioco c’è il futuro dell’Italia. Prima, però, la scelta dell’allenatore. La prossima uscita, il 28 maggio con l’Arabia Saudita, forse a Ginevra o in alternativa a Vienna, potrebbe coincidere con l’inizio del nuovo corso. È la prossima sfida dei commissari.