(F. Ferrazza) – Basterebbe contare quanti minuti è durata la conferenza stampa di Di Francesco per dare la misura di come sia vissuta la gara di oggi pomeriggio ( ore 15) a Ferrara, contro la Spal. Un impaccio da levarsi di torno velocemente e facendo meno danni possibile, per poi buttarsi completamente sulla prima semifinale di Liverpool. Otto minuti scarsi (7,45 per la precisione) sono bastati al tecnico per provare a ribadire che «ora la testa deve essere solo sulla Spal, poi penseremo al resto», ma è inevitabile che la frenesia vissuta dalla città giallorossa coinvolge tecnico, giocatori e dirigenza. «Farà molto caldo — continua il mister — farò dei cambi, ma non posso sostituire tutti, anche perché il nostro avversario è organizzato e concede poco agli avversari, sarà quindi una gara non facile, non possiamo sbagliare, cercando di portare a casa più punti possibile perché Lazioe Inter non mollano: sarà un finale di campionato intenso». Non è partito con la squadra, Kolarov, rimasto nella capitale a riposare in vista del Liverpool perché non al meglio. « A sinistra giocherà uno tra Silva e Luca Pellegrini, con il primo favorito » . Sarebbe l’esordio per l’argentino acquistato nel mercato di gennaio al posto di Emerson, ceduto al Chelsea.
In attacco toccherà a Schick far rifiatare Dzeko. Il ceco è alla ricerca del suo primo gol in campionato e di una prestazione convincente per strappare una maglia da titolare a Ünder, che oggi dovrebbe completare il tridente insieme al rientrante Perotti. « È prontissimo — ammette Di Francesco — devo solo valutare se farlo partire dall’inizio oppure no». Altrimenti ci sarà El Shaarawy, primo cambio in un attacco che proverà a chiudere la partita il prima possibile per utilizzare meno energie possibile in vista della coppa. Nel frattempo Defrel è stato sottoposto alla pulizia del ginocchio sinistro, in artroscopia, a Villa Stuart. Una stagione tribolata per l’attaccante acquistato dal Sassuolo, la scorsa estate, per una cifra di 20 milioni ( più tre di bonus), che rischia ora di terminare in anticipo.
Fonte: la repubblica