Brutte notizie per il Milan: la società rossonera ha ricevuto oggi notizia dall’UEFA del rinvio a giudizio per quanto riguarda l’inserimento nel regime del settlement agreement, ovvero l’autodenuncia di fronte al Fair Play Finanziario che avrebbe comportato alcune sanzioni e paletti da rispettare in cambio della concessione di partecipare alle competizioni europee.
Il club gestito dal cinese Yonghong Li non avrebbe rassicurato l’UEFA e la commissione di controllo di Nyon in tre punti: 1) il rifinanziamento dei debiti pregressi ancora non concretizzato dal club. 2) la posizione dello stesso mister Li, considerato ancora personaggio oscuro finanziariamente. 3) i dubbi sui ricavi promessi dal business plan presentato dall’a.d. Fassone, soprattutto sul mercato asiatico.
Un duro colpo per il Milan che a giugno dovrà sperare in una sentenza positiva, altrimenti rischierà seriamente di non partecipare alla prossima Europa League. Tornano in mente le parole di James Pallotta, patron della Roma, che lo scorso anno si permise di mettere in dubbio la veridicità del gruppo cinese e la propria solidità economica. Oggi tali affermazioni, condannate dai media, non sembrano così assurde.
GGR