(A. Pira) – «Le inchieste giudiziarie di queste ultime settimane rischiano di ritardare notevolmente la costruzione dello stadio della nostra Capitale», scrive il presidente Massimo Ferrarese su Facebook, mettendo a disposizione le competenze di Invimit per portare avanti il progetto. L’impianto di Tor di Valle, continua il top manager, «rappresenta una grande opera indifferibile per la città di Roma, ma anche un grande business per la nostra società». L’iniziativa, i cui presupposti Ferrarese ha già cominciato a verificare, andrebbe inoltre a favorire operazioni tagliadebito: «a differenza di qualsiasi iniziativa privata che porterebbe guadagni esclusivamente alle imprese chiamate a realizzarla, tutti gli utili delle opere Invimit sono destinati alla riduzione del debito pubblico italiano», ha infatti concluso. Un eventuale coinvolgimento di Invimit nel progetto di Tor di Valle non sarebbe peraltro una novità nella strategia societaria. Invimit si occupa infatti già di grandi immobili sportivi. Due anni fa, la sgr guidata da Elisabetta Spitz in qualità di amministratore delegato, assieme Invimit si fa avanti per sbloccare il progetto Stadio della Roma. L’iniziativa, secondo la sgr del Tesoro, potrà anche contribuire alla riduzione del debito pubblico italiano. E stato il presidente della società per gli investimenti immobiliari a farsi avanti con la richiesta di affidare alla partecipata la realizzazione dell’impianto, messa in discussione dalle inchieste che non toccano il club giallorosso né il sindaco Virginia Raggi (ascoltata ieri dai pm come persona informa dei fatti), ma che hanno portato in carcere l’imprenditore Luca Parnasi e cinque suoi collaboratori, ai domiciliari l’ormai ex presidente di Acea, l’avvocato Luca Lanzalone, nonché i consiglieri regionali Adriano Palozzi ( Forza Italia) e Michele Civita (Pd) e nell’ambito della quale sono stati indagati il capogruppo forzista in Consiglio comunale, Davide Bordoni, e alcuni esponenti pentastellati: il capogruppo Paolo Ferrara; l’assessore al X Municipio Giampaolo Gola e gli avvocati Mauro Vaglio e Daniele Piva, candidati alle po all’Istituto per il credito sportivo e a B Futura, la società della Lega B per l’ammodernamento degli impianti, aveva sottoscritto un protocollo d’intesa per la valorizzazione degli impianti attraverso fondi immobiliari obiettivo, nei quali Invimit agisce da investitore attraverso le risorse del Fondo I3-Core Comparto Territorio. Pensato per la serie cadetta, dell’iniziativa possono comunque approfittare anche città della Serie A. E come ricordato proprio da Ferrarese, attualmente sono in corso contatti con diverse amministrazioni locali. Intanto Campidoglio e club sono al lavoro per far ripartire il dossier, a partire dall’accertamento sulla correttezza dell’iter amministrativo del progetto, sugli aspetti tirati in ballo dalle intercettazioni. «Nel futuro di questa città, certo, ci sarà lo stadio della Roma. Se la procedura, come crediamo, risulterà corretta, potrà andare avanti», ha ribadito l’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori. Si parla inoltre della possibilità di far ripartire la trattativa sulla cessione del progetto a Dea Capital.
Fonte: milano finanza