Una valutazione complessiva.
“Siamo partiti bene, ma la squadra non mi è piaciuta dal punto di vista della compattezza, nella cattiveria agonistica dove loro sicuramente più brillanti di noi non abbiamo come avrei voluto. Nel secondo tempo la squadra mi è sembrata più compatta, ha lavorato bene sulle aggressioni. Potevamo fare qualche gol in più per quello che abbiamo creato, ma ne abbiamo presi un po’ troppi con troppe disattenzioni, con poca determinazione nei momenti più importanti della gara. Non mi piace parlare solo della difesa, perché la squadra difende in 11. Mi auguro che i ragazzi capiscano presto che è fondamentale lavorare più di squadra. Siamo mancati in fase offensiva dal punto di vista della cattiveria e della determinazione e questo si porta poca qualità quando riattacchi perché subisci. Loro erano più brillanti, ma meglio prenderle adesso che prenderle più avanti. Ovvio che di questo non sono contento ma ci deve servire di lezione per le prossime gare che quando si vanno ad affrontare la fase difensiva diventa determinante per fare poi la fase offensiva”.
C’è stato un problema individuale o di squadra?
“Pastore viene da un periodo in cui ha giocato poco, ma mi è piaciuta la sua applicazione. Per me è riduttivo parlare di uno solo, ci sono giocatori che devono trovare ancora i meccanismi della squadra e alcuni giravano troppo in campo. Nel secondo tempo invece i centrocampisti hanno fatto meglio perché si conoscevano di più. Ci vuole un po’ più di tempo, a Roma siamo frettolosi: o siamo da Champions o siamo da salvezza. La crescita passa anche attraverso queste gare”.