(K. K.) – Il weekend calcistico appena trascorso è forse stato uno dei peggiori in casa Roma negli ultimi anni. Non tanto per il risultato negativo contro il Milan, visto che una sconfitta bruciante ci può stare contro una rivale in campionato e per di più in trasferta, ma per tutto ciò che è accaduto anche attorno ai giallorossi e che ha gettato ancora più fango sull’attuale dirigenza.
La Roma ha ceduto al Milan venerdì sera perdendo per 2-1 in extremis. Un k.o. che fa male sia per il risultato, che ridimensiona le ambizioni romaniste, sia per la prova insufficiente della squadra ed in particolare dei nuovi arrivati: Javier Pastore ha brancolato nel buio, Steven Nzonzi è apparso lento e fuori forma così come il portiere Robin Olsen e il difensore Ivan Marcano, tutti apparsi piuttosto acerbi all’interno degli schemi di mister Di Francesco, lui stesso costretto dalle scelte di mercato a schierare una Roma inedita e tutt’altro che brillante a San Siro.
Non solo la sconfitta di Milano dicevamo; la Roma ed i propri tifosi hanno sofferto anche incollati al televisore nel vedere Radja Nainggolan aprire le marcature di Bologna-Inter, con un classico inserimento senza palla concluso con una botta di destro in rete. Gol e inchino per un ex idolo della tifoseria che difficilmente verrà dimenticato dalla Sud. Poche ore dopo Gervinho, altro ex ancora apprezzato a Trigoria, è tornato a far centro in Italia segnando in Parma-Juventus il momentaneo pareggio ducale. E c’è chi a Roma lo avrebbe ripreso al volo per dare più vivacità ad un attacco, quello giallorosso attuale, tutt’altro che scintillante.
Ieri invece è stata la giornata di Gregoire Defrel, attaccante che la Roma ha ‘sbolognato’ senza problemi alla Sampdoria: piccola rivincita personale quella del francese che ha azzittito tutti i suoi critici con una doppietta spettacolare segnata contro il Napoli. A chiudere il weekend traumatico dei giallorossi anche la super prestazione di Kevin Strootman in Monaco-Marsiglia, gara d’esordio dell’olandese ceduto lunedì scorso in Ligue 1. Tutto questo senza dimenticare la rete di Bruno Peres decisiva in San Paolo-Cearà e la prestazione ‘top’ di Gerson in Fiorentina-Chievo di una settimana fa.
L’unico mezzo sorriso lo regala Alisson, l’indimenticato numero 1 brasiliano che in Leicester-Liverpool ha commesso una papera totale con i piedi regalando il gol della bandiera ai padroni di casa, senza però subire mattanze mediatiche anglosassoni. Scelte sbagliate del club o solo cabala negativa? La Roma e il d.s. Monchi sperano solo che fine settimana così non si ripetano più.
GGR