Il suo erede – e amico – in Primavera, Riccardo Calafiori, sta combattendo una sfida difficilissima negli States. A due passi da Philadelphia, si allena per tornare in campo dopo il grave infortunio al ginocchio. Luca Pellegrini, come tanti romanisti, lo segue e lo incoraggia, lui che lo scorso anno ha vissuto un calvario simile, con due operazioni in pochi mesi. Calvario che oggi si chiude, una volta per tutte. Dopo l’esordio assoluto in campionato (Frosinone), quello in Champions (Viktoria Plzen) e quello da titolare (Empoli), oggi giocherà per la prima volta dall’inizio all’Olimpico, davanti ai suoi tifosi. (…) È adesso, infatti, che deve confermare che tutto quello che di buono, da anni, si dice sul suo conto, corrisponda a verità. Alla sua età, 19 anni e 7 mesi, De Rossi aveva una sola presenza in Serie A, Florenzi nessuna, Lorenzo Pellegrini era invece a 5, di cui 4 con il Sassuolo. La strada dell’altro Pellegrini, Luca, sembra quella dei predestinati, anche perché dopo la sosta Di Francesco poteva mettere Santon a sinistra e Florenzi a destra, invece ha scelto lui. «Darò continuità al suo percorso di crescita – ha spiegato il tecnico -, ricordando che deve continuare a lavorare con umiltà, cercando di essere più pulito in tutte le sue prestazioni, con la palla e senza. Ha fisicità e grandi mezzi, deve essere bravo ad imparare a sfruttarli di più. È giovane ed è giusto che debba migliorare e sbagliare» (…)
Fonte: gazzetta dello sport