Romano e romanista. Di professione centrocampista, ma sa fare anche l’esterno e, all’occorrenza, il terzino. Alessandro Florenzi, dalla scorsa estate in prestito al Crotone, è un prodotto del vivaio giallorosso. Che fosse un predestinato a Trigoria lo avevano capito un po’ tutti: da Bruno Conti ad Alberto De Rossi, che lo scorso anno lo nominò capitano di quella Primavera che il 12 giugno 2011, nella finale scudetto contro il Varese, si è laureata Campione d’Italia. Un ragazzo timido, ma che dentro al campo non si risparmia mai, deliziando gli occhi del pubblico con giocate di livello e con quel destro da fuori area fulminante. Lo ha fatto con la Primavera a Roma e lo sta facendo in Serie B con il Crotone. Con la maglia del club calabro ha già collezionato 21 presenze e 6 reti, una più bella dell’altra. Non male per un giovane di vent’anni, mandato in prestito per fare esperienza, ma che in poco più di 5 mesi ha già letteralmente stregato la Curva Sud rossoblù, di cui è sempre più idolo indiscusso. E che fosse un predestinato lo si era capito anche lo scorso maggio, quando in Roma-Sampdoria, ha sostituito niente poco di meno che Francesco Totti, il suo idolo: un segno del destino per molti, un passaggio di consegne per i più romantici. Sta di fatto che il ragazzo è forte e, con l’esperienza che sta maturando nella serie cadetta, è sempre più pronto a tornare nella capitale, dove ritroverebbe un tecnico come Luis Enrique che punta forte sui giovani ed un pubblico voglioso, dopo Totti e De Rossi, di vedere in campo con la maglia giallorossa tanto amata altri calciatori romani e romanisti.
A cura di Edwin Iacobacci