(A. Austini) – Ma se caccia Di Francesco, chi prende la Roma? Una domanda difficile per tutti, a cominciare dai dirigenti giallorossi che non a caso per mancanza di alternative sicure hanno provato a rinviare (e lo sperano ancora) una svolta a questo punto quasi inevitabile. Pallotta, che ieri ha ironizzato sullo striscione esposto dai tifosi a Plzen contro di lui («non sarebbe una vera stagione senza queste cose»), lascerà decidere Monchi come accadeva ai tempi di Sabatini, con il ruolo del consulente Baldini che in questo momento sembra più defilato. Il diesse volerà a Boston lunedì con almeno un paio di opzioni: lo spagnolo si augura di non dover decidere un esonero dagli Usa, lo descrivono come un uomo particolarmente provato dai risultati deludenti, ma il suo ruolo gli impone di agire. Anche per salvare se stesso e la reputazione di grande dirigente internazionale costruita con merito a Siviglia. Per rispondere alla domanda delle domande, va fatta una premessa: scordiamoci Antonio Conte, il tecnico più invocato dai tifosi non è un’opzione possibile per la Roma al momento. Perché è innanzitutto lui ad aspettare club più ricchi e prestigiosi, a partire dal Manchester United. E in Italia la sua prima scelta potrebbe diventare l’Inter ora che c’è Marotta. Paulo Sousa è il nome più ricorrente nel toto-panchina giallorossa, e tornato dalla Cina, si è proposto, ma la Roma non sembra così convinta di puntare su di lui. Un altro allenatore libero che si porta dietro parecchie suggestioni è Montella. Ma non si asciò per nulla bene con l’attuale dirigenza e Monchi ha avuto relazioni tutt’altro che positive sulla sua ultima esperienza a Siviglia. Insomma un candidato possibile ma non tra i favoriti. Il «normale» di turno è Donadoni, scelta di basso profilo per puntare poi a giugno su qualcun altro. Mihajlovic non pare indicato per tanti motivi e allora occhio all’estero e, soprattutto, alla Spagna. Nella testa di Monchi c’è ad esempio Lopetegui, esonerato dal Real mentre non c’è mai stato Sampaoli, che ieri si è accasato al Santos.
Fonte: Il Tempo