E se il suo amico/nemico Edin Dzeko avesse detto che in fondo se la sentiva di giocare la partita contro il Sassuolo? (…)
Se lo sgambetto fosse stato appena più leggero e l’arbitro avesse cambiato idea sul calcio di rigore guardando la Var?
Se quella palla da lui dolcemente accarezzata di sinistro in rete per il 2-0, un minuto prima, da lui colpita goffamente, per un solo millimetro più in là si fosse trasformata nel più crudele degli autogol?
(…) Se tutto fosse andato al contrario di come è andata stavolta, come sarebbe finita la sua carriera? L’ultimo granello della clessidra, più del talento e della voglia, a volte decide le vite. A volte a decidere è il caso. E se fosse il caso di tenerselo stretto e di credere in Patrik Schick?
Fonte: Corsera