Tanto vento e poca Roma. Per fortuna, il campionato italiano è lastricato di crocerossine, squadre senza capo né coda che si presentano puntuali a risollevare le grandi in crisi. Bastano i calci da fermo, le imprese di El Shaarawy, tanto, troppo affanno e un Var finalmente amico (…). L’effettoRanieri? Qualche buona risposta individuale (il Kluivert discretamente invasato e meno anarcoide del solito, il celebratissimo Schick qua e là), la vicinanza dei tifosi e poco altro. (…) Al momento, insiste più che mai l’effetto Monchi. Sono otto su undici i suoi uomini in campo. E non è un bel vedere. (…). Insiste anche l’effetto Di Francesco. Altro polpaccio che salta, quello già allarmato di Zaniolo, e ombra sempre più gigantesca sul lavoro atletico di Eusebio e suoi. (…). Ma la domanda era: Roma ce la farai a ripartire? Chi sei dopo lo schianto? Dopo aver perso in un colpo solo i due artefici, l’uomo che ti ha costruito (distrutto?) sul mercato e quello che avrebbe dovuto darti un’identità sul campo. Due facce sempre più buie e tempestate di sofferenza sostituite da quelle rassicuranti di Ricky Massara e Claudio Ranieri, il cui aplomb cardinalizio, l’esito di una vita che lo ha fatto scaltro, duttile e multiforme, arriva quanto mai utile. Risposta da differire. I tre punti aiutano intanto ad allontanare ferite enormi e troppo ravvicinate. Il derby e la Champions. Persa a Oporto ma riconquistabile da qui a maggio. (…).
Fonte: corriere dello sport