Nicolò Zaniolo dopo il bell’esordio con la Nazionale maggiore sabato contro la Finlandia ha parlato delle sue emozioni di questo periodo particolarmente felice:
“L’esordio è stata una grande emozione, un altro sogno che ho realizzato quest’anno, ma so benissimo che devo restare con i piedi per terra. Al debutto in azzurro mi ha chiamato Balzaretti per i complimenti”.
C’è molto della Roma in questa convocazione, e Zaniolo vuole mandare un pensiero al suo ex allenatore:
“A Di Francesco devo tanto, perché insieme a Mancini è stato il primo a credere in me. Mi ha spiegato come comportarmi fuori dal campo. Sa come rapportarsi con le persone. Mi è dispiaciuto che sia andato via, è un discorso personale perché lo ritengo bravissimo. Ora c’è Ranieri: dovrò dare il massimo per lui. Ha esperienza, sa come ci si deve comportare a Roma e poi è uno che ha vinto in carriera”.
Nonostante la carriera in decollo, Zaniolo ha già vissuto momenti difficili nel settore giovanile:
“Ho continuato a lavorare, non mi sono mai fermato neppure nei momenti negativi. Ho sempre creduto in me stesso. Mi hanno dato forza mio padre, mia madre e mia sorella più piccola. Mamma si è messa a piangere quando ho esordito in azzurro, ma anche papà si è commosso”.
E’ una Nazionale per giovani quella vista sabato.
“Kean è il mio compagno di stanza. Ci siamo fatti una foto insieme sui social, ma non c’è niente dietro. Non ci sono riferimenti al mercato o alla Juve, siamo solo amici. Ci conosciamo dall’Under 19. Stiamo bene insieme perché siamo simili e ci piace scherzare. Non ero sicuro partisse bene, ma ci speravo e gli ho detto che avrebbe segnato. Sono contento che ci sia riuscito”.
Inevitabile un altro paragone con Totti, che esordì in azzurro proprio ad Udine:
“Il 10 ottobre 1998 Francesco esordì in azzurro a Udine, proprio come me. Lui mi dà consigli, su come allenarmi, come giocare e come comportarmi. Si vede che è un campione anche fuori dal campo. Mi ripete spesso di restare con i piedi per terra e mi dice che ad arrivare ci vuole un attimo, ma per restare a un certo livello è durissima”.
Fonte: Rai Sport