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ROMA-PARMA. Nevio Scala: “La Roma ha un futuro importante; dovevo sostituire Ranieri, poi hanno chiamato Luis Enrique”

Nevio Scala

Nevio Scala, ex allenatore del Parma, è intervenuto in diretta sulle frequenze di Radio IES, per parlare della gara di domenica tra la formazione giallorossa e quella ducale. Ecco quanto detto dall’ ex allenatore:

Un giudizio su Luis Enrique e il nuovo progetto?

“E’ una piacevole sorpresa che io non conosco nei dettagli, però vedo entuasiasmo e la mano di un allenatore giovane che ha portato novità e nuovo vento nello spogliatoio. La Roma è un ottimo gruppo e sono convinto che il lavoro di Luis Enrique sia favorito da questa qualità. Sto vedendo cose che mi piacciono molto. Luis Enrique ha una squadra con un futuro importante”.
Quanto è stato vicino alla Roma in passato?
“Sono stato molto vicino a poter allenare la Roma nel momento in cui Ranieri aveva alcune difficoltà con la squadra e con Totti. Ricevetti una telefonata da un dirigente che mi disse di tenermi pronto ma poi Claudio ritornò a vincere e finì tutto lì. Ho debuttato con la Roma perciò ho i colori nel cuore, fu un anno straordinario”.
Un giudizio sul Parma e su Donadoni?


“Roberto è un amico e una persona di grande equilibrio. Ha avuto la sfortuna di aver accettato la Nazionale in un momento in cui forse gli mancava ancora un po’ di esperienze. Il peso delle critiche al tempo lo eliminarono dal giro degli allenatori di spessore, però rimango convinto che abbia le qualità per poter diventare uno tra i migliori d’Italia”.
Qual’è l’allenatore che più l’ha sorpresa?


“Zeman sicuramente, anche se non è un giovane. A me piace molto Sannino, ha molte qualità ma un allenatore è bravo quando ha anche una squadra che gli permette di fare bene. E’ un discorso che però dipende da molte componenti”.
Cosa ne pensa di Conte e di queste ultime polemiche sugli arbitri?
“Questo non è un segnale positivo da parte della Juventus. Ho sempre parlato molto bene di Antonio ma le ultime dichiarazioni mi denotano un segno di debolezza che poi secondo me potrebbe riflettersi anche sul campo”.
Il giocatore più forte che ha allenato?
“Sicuramente Zola. Quando lasciai il Parma lui venne un po’ emarginato e decise di andare in Inghilterrra. Un altro è Gigi Buffon che ora è uno dei migliori portieri al mondo”.

Esperienze all’estero?

“Ci sono sempre situazioni che vale la pena di considerare e le scelte estere le ho fatte per mio interesse. Turchia e Ucraina sono state due esperienze che ho voluto vivere io anche dal punto di vista culturale, che completano un bagaglio di conoscenze che rimangono nella tua persona. E’ chiaro che il calcio dei paesi dell’est non è ancora maturo ma ti da stimoli buoni per il calcio italiano”.
Le piacerebbe tornare ad allenare in Italia?


“Il calcio italiano rimane molto affascinante anche se in questo momento la sua immagine non è bellissima”.

Fonte: RadioIes

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