(F. Biafora) – La Roma è vicina ad arrvare a dama sul fronte allenatore. La contesa per la panchina del futuro si è ridotta a due partecipanti, Gasperini e Sarri, che hanno staccato tutti gli avversari sull’ultima salita prima del traguardo. A Trigoria sono state scartate le piste straniere e quelle italiane che portavano a profili come Giampaolo. E ora Gasperini, infuriato per la mancata concessione del rigore nella finale di Coppa Italia contro la Lazio, è il candidato al momento favorito avendo trovato con la società giallorossa un principio d’accordo su base triennale, a circa 2.5 milioni di euro netti annui. Per forza di cose ogni approfondimento dei dettagli sul futuro nella Capitale è stato però rimandato alla fine del campionato: le due squadre sono in lotta per lo stesso obiettivo, la qualificazione in Champions League, e non sarebbe elegante pianificare da subito il domani. Il piemontese è mosso dalla
grande voglia di riscattare in un’altra big la breve e infausta esperienza all’Inter, ma dovrà prima parlare con il presidente Percassi, che ha più volte dichiarato di volerlo tenere a vita (il contratto tra le parti è valido fino al 2021 con opzione del club per un ulteriore anno).
Il numero uno orobico sembra l’unico ostacolo per un trasferimento di Gasperini nella Capitale, ma in realtà è sempre da tenere d’occhio la posizione di Sarri. Il toscano, che anche il Milan di Gazidis sta provando a convincere, ha rotto con l’intero ambiente londinese ed è convinto che al termine della stagione la Granovskaia gli comunicherà l’esonero. L’ex Napoli, nel primo anno alla guida del Chelsea, è arrivato terzo in Premier ed ha raggiunto due finali, la seconda da disputare il 29 maggio con l’Arsenal per la conquista dell’Europa League. Questi risultati e una vittoria potrebbero non bastare a salvargli il posto: lo spettro di Lampard si aggira dalle parti di Cobham.
Dall’Inghilterra assicurano che non sarà presa alcuna decisione prima della fine del mese, ma Baldini è già pronto ad affondare il colpo. Il primo consigliere del presidente Pallotta nelle scorse settimane ha avute dei colloqui con Conte e si è poi portato avanti nel lavoro di convincimento sull’amico allenatore dopo aver già scelto il direttore sportivo (Petrachi si sta già muovendo da romanista). Servirà attendere almeno altri quindici giorni per vedere la meta.
Fonte: Il Tempo