È sembrato un déjà vu. Minuto 62: Ranieri richiama Dzeko in panchina. Il bosniaco, girato di spalle, inizialmente non se ne accorge. Poi quando iniziano i fischi dell’Olimpico, si rende conto che il numero che compare sulla lavagnetta è il 9. Fatica a crederci anche perché avrebbe voluto congedarsi con un gol. I fischi continuano, la tifoseria giallorossa non approva. Figuriamoci Edin. La reazione è plateale. Il centravanti sputa di rabbia. Poi, rivolto al tecnico,si lascia andare ad un «bravo» ironico. Lo ripete un’altra volta mentre qualche compagno si avvicina per tranquillizzarlo. Dzeko tira via dritto.Saluta a malapena Schick che sta entrando in campo e poi decide di fare il giro largo per sedersi in panchina. Così evita di dare la mano a Ranieri che, accortosi in anticipo del disappunto del calciatore, impassibile nemmeno si gira. La mente corre così indietro al 25 aprile di due anni fa a Pescara quando avvenne un fatto analogo con Spalletti. A differenza del tecnico toscano che diede vita ad un lungo siparietto nel post-gara, Ranieri stavolta fa finta di nulla: «È stata una serata emozionante. Cosa mi ha detto Daniele?Che era felice di chiudere con me».Nella serata degli addii, lo stadio gli ha riservato un’ovazione: «Non me l’aspettavo, per questo mi sono commosso.Peccato, avrei voluto centrare la Champions. Cosa vorrei dire al presidente Pallotta?Avrà capito cosa significa essere presidente della Roma». Passerella finale per Zaniolo, premiato dalla Lega come migliore giovane in serie A: «Spero di riceverne altri. Il futuro? Sono molto positivo per l’incontro che si terrà a breve». Poi, postata la foto con il premio sui social, ha dovuto cancellarla perché reo, secondo alcuni tifosi, di esultare troppo in una serata triste per l’addio di De Rossi.
Fonte: Il Messaggero