Dopo la bella vittoria della Roma contro il Parma targato Donadoni (imbattuto fino alla partita di ieri), la redazione di Gazzettagiallorossa.it ha contattato l’ex giocatore di entrambe le compagini Alberto Di Chiara, cresciuto nelle giovanili giallorosse e affermatosi nel Parma, fino ad arrivare in Nazionale, per un giudizio sulla partita dell’Olimpico. Queste le sue parole:
Roma-Parma?
“L’ho vista a spezzoni: il Parma come è successo molte volte fuori casa con le grandi, diventa soggetta a subire. Il risultato poteva essere sicuramente più tondo”.
Luis Enrique?
“E’ un allenatore che sta cercando di portare una mentalità importante a Roma dove tuttavia è difficile da portare. Secondo me deve ancora trovare una certa continuità di rendimento e di mentalità, ma serve tempo, cosa che a Roma non ti concedono. E’ un anno da prendere tutto come viene, sarà sicuramente soggetto a questi sbalzi che stiamo vedendo quest’anno, ma alla fine è il risultato finale che conta”.
Okaka-Borini?
“Può succedere che magari un giocatore si trovi meglio in un ambiente perché si trova in quello giusto o magari si trova meglio con un allenatore che trasmette fiducia. Borini ha fatto tanti gol, per altro decisivi, e sta facendo quello che uno non si aspettava. Dall’altra parte c’è okaka che deve ancora trovare la posizione giusta. Obiettivamente parlando l’affare la fatto la Roma”.
Totti?
“Può succedere che magari non rende sempre al massimo, perché non sta bene fisicamente o è marcato troppo spesso, ma è quello che in campo ha sempre più personalità e sa sempre dare palla o il passaggio vincente. E’ un giocatore indispensabile per la Roma e una delle poche bandiere in questo calcio dove un giocatore cambia squadra ogni mese. E’ un esempio importante e rappresenta Roma. Ritiro? Solamente lui può dire stop”.
Anche lei come Taddei venne spostato dal centrocampo alla difesa.
“I giocatori oramai devono essere molto duttili e cercare di fare in più ruoli. Ci sono ruoli specifici e unici che non possono essere intercambiati ma chi gioca sulla fascia come facevo io, ci si può adattare meglio come è successo a me. Il riferimento è sempre la fascia laterale, sono solo le dimensioni che cambiano e bisogna essere allenati perché la copertura di fascia è più ampia. Taddei si sta adattando velocemente, se sta bene fisicamente può fare bene, sopratutto perché ha tecnica e padronanza del pallone. E’ più difficile passare dalla difesa al centrocampo”.
Obiettivo Europa?
“Io credo che la Roma può arrivare in Champions League: la discontinuità non riguarda solo la Roma, anche altre squadre fisiologicamente avranno un calo come lo stanno avendo Udinese e Lazio. Ci sarà da combattere, ma Luis Enrique dovrà imparare ad arrivare allo spettacolo tramite la praticità. Perché spesso e volentieri non si può ottenere un risultato pieno attraverso il gioco. Per raggiungere la Champions, dovrà aggiungere un pò di italianita al suo gioco”.
A cura di Flavio Festuccia