(A. AUSTINI – F. MAGLIARO) – La doppia svolta è solo rimandata. Da una parte lo stadio di Tor Di Valle, ormai pronto a partire dopo un iter infinito e con un nuovo partner della Roma – il ceco Radovan Vitek al posto di Luca Parnasi – dall’altra la cessione delle quote di maggioranza del club. La trattativa fra Pallotta e il gruppo Friedkin ha subìto un rallentamento, ma non si è arrestata. E ora, trascorse le feste, si avvicina il momento cruciale: chiuse tutte le due diligence, va trovata l’intesa sul prezzo finale dell’operazione valutata nel complesso intorno al miliardo di dollari inclusi i debiti della società giallorossa (circa 270 milioni di euro) e l’aumento di capitale da massimo 150 milioni di euro già deliberato e da realizzare entro il 2020. Le parti sono divise da qualche decina di milione, Pallotta è pressato dai suoi soci che vogliono uscire e cerca di ottenere il massimo, Friedkin invece vorrebbe investire di più nella Roma e meno sul prezzo d’acquisto. E farlo il prima possibile. Un comprensibile tira e molla che entro gennaio si potrebbe risolvere positivamente. Intanto sul fronte dossier Tor di Valle, Comune, As Roma e Eurnova, in modo congiunto, hanno deciso lo slittamento dell’annuncio da parte del Campidoglio sulla chiusura dei lavori tecnici sul progetto. Il Comune voleva più tempo per concludere le ultimissime verifiche ed Eurnova per chiudere gli accordi con Vitek il cui subentro è visto con estremo favore dal Campidoglio dato che, l’uscita di scena dei Parnasi, libererebbe le coscienze di qualche consigliere recalcitrante. Tanto che emissari di Vitek hanno già incontrato i tecnici capitolini. Che nel periodo natalizio – data mai ufficialmente fissata – l’annuncio fosse prossimo è confermato dal fatto che fra il sindaco Virginia Raggi, il direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti, e gli assessori Luca Montuori (Urbanistica) e Daniele Frongia(Sport) è circolata, nei giorni scorsi, una bozza di comunicato che Il Tempo ha letto in anteprima. Nel testo si legge che i lavori tecnici sono in via di definizione e viene spiegato come l’inchiesta giudiziaria non abbia riguardato la procedura amministrativa. In ogni modo, la Raggi ha comandato due analisi degli atti, una delle quali è stata quella del Politecnico di Torino sul traffico conclusa con un parere «positivo». Nella bozza di testo, il Campidoglio avrebbe sottolineato come lo stadio sarebbe diventato un elemento catalizzatore degli interventi previsti nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, con annesso riferimento alle linee ferroviarie Roma-Lido e Roma Fiumicino. A seguire, sarebbero state evidenziate le differenze tra la versione Marino e quella Raggi del progetto. L’attesa potrebbe non essere lunga: il passaggio di proprietà fra Parnasi e Vitek è quasi completato e mancano alcuni dettagli. La nuova previsione (aleatoria come le precedenti) è che da metà gennaio in poi ogni giorno possa essere quello buono per l’annuncio della cessione del progetto Stadio a Vitek e della conclusione formale di tutti i lavori tecnici. Un passaggio seguito con grande interesse anche da Friedkin, ma non è lo stadio il nodo da sciogliere con Pallotta. Perché per rendere la Roma più forte in tempi brevi, non si può attendere la costruzione dell’impianto.