Gabriel Heinze: alcuni l’hanno definito come “il vecchio che va di moda”, per altri è un vecchio che sembra giovane. Eh si, perché il difensore argentino non ha mai smesso di stupire. Prima lo ha fatto a Manchester, poi a Madrid ed infine a Roma, Gabriel Heinze è uno di quei giocatori senza tempo, un difensore segnato dal destino e dalla classe, uomo di curva e uomo d’onore. Nella Capitale l’argentino è già un idolo: le buone prestazioni, ma sopratutto il suo arrivo a parametro 0 e il suo rifiuto alla Lazio, l’hanno innalzato in quell’Olimpo che solamente pochi altri hanno potuto toccare, poi ci ha pensato la grande professionalità messa in campo, che contro il Siena gli ha permesso di indossare la fascia di Capitano dopo sole 19 partite giocate nella sua prima stagione con la maglia giallorossa. Tante per un “gringo” di quasi 34 anni che raggiunte le 25 partite si vedrà rinnovare il contratto per un altro anno. Un tocca sana per una difesa troppo fragile e inaffidabile, una gioia per tutti i tifosi che rivedono in lui le gesta di Walter Samuel, uno che come lui è stato innalzato nell’Olimpo e che rimane ancora oggi nei cuori dei tifosi romanisti. Cuore, una parola importante, se volete vitale, per i tifosi e per un gringo diverso dagli altri, più forte, più grande. Testaccino.
A cura di Nicolo’ Ballarin