Alla vigilia dell’ultima gara della fase a gironi di Europa League contro lo Sheriff, in programma domani allo Stadio Olimpico alle 18:45, come da protocollo Uefa tornerà a parlare in conferenza stampa José Mourinho. Insieme all’allenatore portoghese ci sarà Aouar, il centrocampista che fin qui ha totalizzato 14 presenze, tra campionato ed Europa, con due reti segnate.
L’intervento di Mourinho:
Previsti più di 60mila spettatori contro lo Sheriff.
“Il giorno che l’Olimpico non sarà pieno sarà una sorpresa per noi. E’ una motivazione e per loro non ci sono condizioni a prescindere dalla partita. Domani dobbiamo vincere per loro, per noi e per il calcio, che va rispettato. Il calcio è il calcio, noi dobbiamo pensare che lo Slavia possa perdere domani e dobbiamo vincere per forza. Farò turnover, ma sono obbligati. Ndicka squalificato, Mancini infortunato e Smalling non c’è. Dobbiamo vincere”.
Può già delineare la Roma o le manca qualcosa rispetto a ciò che ha in testa lei?
“Si caratterizza anche per essere meno forte su palla inattiva e sui duelli difensivi. Le caratteristiche non sono sempre positive. Con Smalling e Ibanez si vincono più duelli e si è più pericolosi sulle palle inattive, senza di loro però abbiamo più possesso e costruzione. Siamo una squadra diversa. Fare dei gol dopo 21 o 23 passaggi è una qualità fantastica per alcune squadre e viene celebrata, invece quando siamo noi no ma questo lo sappiamo. Ho letto le dichiarazioni del presidente Viola di 30 anni fa e sembra che non sia cambiato molto”.
La stagione si potrebbe decidere anche grazie al mercato di gennaio?
“Il mercato sarà sempre in base alle nostre disponibilità”.
Ci speri poco?
“Noi siamo insieme, sia io sia Tiago Pinto sia la proprietà vogliamo tutti la stessa cosa, ma abbiamo delle difficoltà. Il Manchester City ha speso 80 milioni per Philips e ora lo manda via a gennaio, noi siamo una realtà diversa. Io vorrei 3/4 giocatori come Pinto e la società per migliorare la squadra. Se prendiamo un difensore a gennaio io sarei contento. Mi piacerebbe qualcosa di più ma non è possibile e loro stanno lavorando per accontentarmi. Anche se prendessimo il difensore avremmo difficoltà con la lista UEFA, Kristensen e Azmoun già non ci sono. Mi piacerebbe che la gente lo capisse, ma va bene anche così. Noi sappiamo cosa possiamo fare e penso che non possiamo prendere nessun altro oltre il difensore. Non ci sarà Ndicka il 3 gennaio così come Smalling al 100%, Mancini è infortunato e diffidato, Llorente resiste: è questa la nostra grande difficoltà. Io penso che alla fine sarà possibile fare qualcosa”.
Non avete parlato domenica: per quale motivo?
“Abbiamo parlato tanto, hai visto il mio post? Non abbiamo fatto silenzio, abbiamo parlato tanto”.
A che punto è Renato Sanches? Come lo vede?
“Gioca domani. Lavora con noi da due settimane di fila senza giocare. Non ha giocato e ha lavorato con noi. Spero che la sua intensità aumenti, è un po’ frenato dalla paura di un infortunio muscolare. Spero che la emozione della partita lo faccia andare dall’altro lato. Se non ci sta è dura giocare partite di livello e di intensità. Domani è importante per lui. Già sa che gioca e si è allenato in modo specifico. Domani mi aspetto 45-60 minuti veri, non di bassa intensità”.
I tifosi le hanno fatto un altro striscione. Questo le fa pensare ad un futuro insieme con la Roma?
“Io non ho bisogno di pensare, nella mia testa ho tutto molto chiaro. Posso solo ringraziare i tifosi per lo striscione, ma in campo non mi sento a mio agio perché si tifa la squadra. Ovviamente mi inorgoglisce e mi fa emozionare però è una cosa che non mi piace. Non fatelo per me, è la squadra che deve sentire l’appoggio. Però ovviamente li ringrazio. Il raccattapalle? Io lo feci quando mio padre era allenatore, tante volte gli passai le informazioni”.
L’assenza di Dybala?
“C’è una partita con Dybala e una senza. Con Dybala la Fiorentina non era in grado di pressare e recuperare palla, abbiamo sempre trovato un’uscita con lui in campo. Senza Dybala non c’è un altro come lui e ora non ci sarà, così come Lukaku che salterà il Bologna. Sarà una situazione difficile perché non si può replicare e dovremmo fare in maniera diversa: abbiamo Belotti e Pellegrini che può fare la seconda punta, abbiamo El Shaarawy, Cherubini e Joao Costa che sono agili e veloci. Senza Dybala non sarà lo stesso”.
Giocherà a quattro?
“Più o meno si perché giocano Celik e Karsdorp sullo stesso lato”.
Cosa ha Mancini? Come stanno Pellegrini, Azmoun e Spinazzola?
“Dura per Spinazzola e Azmoun in vista del Bologna, ma la speranza c’è. Mancini ha un problema importante ma le sue gambe non sono rotte quindi giocherà, è un profilo diverso da qualcuno che se ha un problema al mignolo non gioca… Penso che Mancini giocherà al 100%. Pellegrini e Paredes sono disponibili domani, nella parte di allenamento aperta alla stampa non c’erano ma poi sono venuti in campo e sono a disposizione”.
Cristante anche?
“Sì”.
L’intervento di Aouar:
Giochi domani?
“Sì, sono pronto per domani. Spero di giocare perché non ho giocato tanto nelle scorse partite. So che devo fare meglio per aiutare la squadra e spero di farcela”.
C’è il bisogno di chiudere al meglio questo girone.
“Vogliamo vincere sempre perché quando giochiamo per la Roma è questo l’obiettivo. Sappiamo che sarà difficile finire primi, ma non è impossibile. Domani andiamo con una mentalità vincente e speriamo di essere primi a fine partita”.
Il bilancio di questo tuo inizio di stagione? Mourinho dice che ti devi allineare alla squadra, sei sulla strada giusta? Quanto manca per vedere il vero Aouar?
“È la prima volta che sono lontano da Lione. E’ un po’ difficile ambientarmi, ma ho giocato 11 partite ed è buono. So che devo imparare, ho iniziato bene ma ho giocato male a Praga e a Ginevra. Lo so, con umiltà. Ora devo dimostrare al mister che posso giocare di più. Sono fiducioso, a partire da domani”.
Il livello della Serie A è molto superiore alla Ligue1? Il tuo futuro alla Roma dipenderà da quanto giocherai?
“Il mio futuro lo vedo a Roma. Sono molto felice di essere qui, molto orgoglioso di poter indossare questa maglia. Come ho già detto è solo la prima volta che sono fuori di casa. Ho iniziato 10/11 partite ed è buono per i primi mesi. Non conosco il futuro, ma sono contento di essere qui, in un grande club, in una grande squadra, parlo tanto con il mister. So che è il giusto progetto. Questa è una bella città, i tifosi sono incredibili, allora io sono fiducioso per il mio futuro a Roma. Il calcio italiano è più forte di quello francese. Devono imparare a giocare qui, è differente. In Francia c’è più fisicità, qui è più tattico e tecnicamente sono più bravi. Spero che nel futuro diventerò un buon giocatore del calcio italiano”.
Come è il tuo rapporto con Mourinho?
“Il mister è una persona vera. Parlo tanto con lui, il mister mi aiuta molto e mi piace questo, mi piace la mentalità vincente del mister. Sono felice e orgoglioso di giocare per lui e so anche che è difficile per me non avendo giocato molto, però spero che adesso possa fare grandi partite per lui, la squadra e i tifosi”.
Come si trova a giocare tra i tre di centrocampo?
“Sono un giocatore di squadra. Non è importante per me, con il Lione ho giocato come play davanti alla difesa. È importante giocare sempre, come 10 mezzali o play so che posso fare le cose bene per i miei compagni”.
GUARDA LA CONFERENZA STAMPA SU X