Alla fine ce l’hanno fatta: i franchi tiratori e gli anti Mourinhani di professione hanno vinto. Lo Special One non siede più sulla panchina della Roma, nonostante avesse un contratto fino al 30 giugno 2024. Un esonero che ha fatto male, in primis alla piazza, orfana del suo condottiero e di un mister che poteva rappresentare un tentativo di riscatto e crescita.
Il pubblico ha già espresso il suo preponderante parere, contestando la scelta dei Friedkin (pur dando il benvenuto alla leggenda De Rossi). Uno come il portoghese difficilmente ricapiterà da queste parti, almeno fino a quando non ci saranno investimenti diversi. Mou ha lasciato Roma per far ritorno a casa. In senso geografico ciò significa un rimbalzo tra Londra e Setubal, con magari una capatina in Arabia Saudita. Nulla però a che vedere con l’Al Shabab e una nuova imminente panchina (invenzioni di una parte della stampa romana).
Tante le menzogne inventate in queste ore, come la presunta causa per i diritti d’immagine, mai esistita e mai nei pensieri del tecnico. Nel suo futuro ci sarà magari qualche altro grande club o forse una Nazionale, ma il cuore non volerà mai lontano da Roma. Nessuno dimenticherà José.
Angelo Papi