Domani alle ore 21 andrà in scena allo Stadio Olimpico il ritorno dell’euroderby tra Roma e Milan, valido per i quarti di finale di Europa League, e Daniele De Rossi ha presentato la partita ai microfoni dell’emittente televisiva. Ecco le dichiarazioni del tecnico giallorosso.
Cosa dovete fare rispetto all’andata?
“Niente di diverso, stiamo diventando una squadra riconoscibile. Durante la partita possiamo gestire qualche momento sapendo del vantaggio dell’andata, ma cercheremo di difenderci ordinatamente e di fargli male negli ultimi metri, che ci è un po’ mancato all’andata. Se riuscissimo a fare gol sarebbe una bella botta per loro”.
Vi aspettate delle contromosse da parte di Pioli?
“All’andata è stata una sorpresa, ora saranno più preparati. Pensiamo all’avversario e alle contromosse, ma pensando sempre a ciò che stiamo diventando”.
Cosa può dare Bove?
“Quello che ha sempre dato, sono contento che giocherà. Gli ho levato un po’ di minuti rispetto a prima, se li merita. Abbiamo grandissima fiducia in lui, ma non deve esserci troppa pressione su di lui”.
Cosa vi rende più orgogliosi in questo percorso?
“Essere allenatore della Roma. Ho dimostrato di essere all’altezza del compito, non ho sfigurato e ho ottenuto risultati buoni, ma al momento non ci hanno portato trofei o qualificazioni. Dobbiamo continuare a pedalare perché gli obiettivi sono lì”.
Come sta Ndicka?
“Il suo sorriso contagioso. Rimane una giornata strana, particolare, brutta. Ci siamo messi tanta paura, soprattutto quando non avevamo capito subito che si trattasse di un pneumotorace. Ci rimane paura ma anche unità, siamo stati insieme sulla stessa mattonella pronti a decidere che non si potesse continuare a giocare quando un nostro compagno era a lottare in un momento che poteva essere tragico e fortunatamente non lo è stato”.
Hai sentito tuo padre in queste ore?
“Ho già detto che non ci sentiamo quotidianamente per consigli, analisi e gestione dei momenti, ci sentiamo più per logistica, gestione familiare e sapere come stiamo noi e i nostri cari. È ovvio che ho preso tantissimo da lui nel modo di gestire il calcio e la vita, a volte faccio quello che farebbe lui senza dirglielo”.
Ha parlato di emozione per le parole di Pellegrini riguardo il percorso che potrebbe portarvi alla felicità.
“Mi ha emozionato questa frase, non è una frase banale come lui non è un ragazzo banale. Non voglio fare il filosofo, ma la felicità sarebbe vincere un torneo, ma prima c’è un percorso che mi rende felice quotidianamente. Sto vivendo un’esperienza bellissima e non dimentico mai di essere felice, quando vinco sono più felice e quando perdo meno, ma di base stiamo facendo un lavoro bellissimo in un posto che ho sempre amato. Questo è un percorso per provare a essere ancora più felici”.
Fonte: Sky Sport