
(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Lazio-Roma, derby valido per la 32.a giornata di Serie A:
SVILAR 8 – L’essere riusciti a restare imbattuti nei derby stagionali è gran merito del portiere numero 99, che stasera si esibisce in 2-3 interventi da fuoriclasse puro. Mezzi miracoli su Romagnoli e Isaksen ed una leadership tra i pali che fa invidia a mezza Europa. La sua rabbia dopo aver subito il gol dello 0-1 è più romanista di qualsiasi altro gesto.
CELIK 6,5 – Torna a fare il terzino puro, ma i duelli con Zaccagni non sono affatto facili da affrontare. C’è da dire che la cura Ranieri lo ha rigenerato e reso molto più lucido, soprattutto in fase difensiva, dove non commette alcun errore.
MANCINI 5,5 – Stranamente lui, che è simbolo di coraggio e grinta, appare da subito più distratto del solito, come quando si perde Romagnoli nell’occasione del vantaggio laziale. Soffre le palle ferme avversarie e persino un Castellanos a mezzo servizio lo costringe al cartellino giallo. Serata grigia.
NDICKA 6 – Negli occhi dei romanisti c’è il quasi autogol salvato da Svilar a pochi metri dalla porta, ma alla fine si è trattato della scelta giusta per evitare il tap-in di Dia. Meno brillante del solito sulle palle alte.
ANGELINO 6 – Che la brillantezza dei bei tempi fosse un lontano ricordo ce n’eravamo accorti da qualche settimana. Quanto meno tiene botta contro un Isaksen ispiratissimo. Pecca in qualche situazione di cross che poteva diventare interessante.
PAREDES 5,5 – Subito condizionato dal cartellino giallo per una ingenua manata sul volto. La gestione del pallone è troppo lenta e la manovra non decolla, praticamente mai nel primo tempo. Era fresco, riposato, poteva e doveva incidere di più.
KONE 6 – Duello con Guendonzi come sempre senza esclusione di colpi. Meglio in quantità che in qualità, con la ricerca del tocco in verticale che non sempre riesce nel modo giusto. Meglio con Cristante che con Paredes al fianco.
SOULE’ 7,5 – Il gol è roba di altissima scuola, con un tiro di prima intenzione da fuori area che bacia la traversa e oltrepassa la riga. Di certo il più pericoloso, incisivo, con quella qualità che serve come l’ossigeno quando manca Dybala. Prova anche a beffare Mandas sul primo palo con un cross tagliatissimo, che poteva valere il 2-1. Sta nascendo una stella.
PELLEGRINI 5 – Le invocazioni di Ranieri non sono state ascoltate e anche in occasione del gol di Romagnoli va a terra troppo facilmente per un leggero tocco. Quando c’è da costruire nella metà campo avversario è trasparente, ovvero nullo. Dovbyk è abbandonato a se stesso.
SAELEMAEKERS 5,5 – Mandato in campo da esterno alto a sinistra, in quella che doveva essere la sua zona preferita, non incide. Tanti giochi di prestigio ma poco arrosto. Dribbling tentati un’infinità, contribuito alla fase offensiva scarno. A volte dovrebbe pensare più in verticale.
DOVBYK 5 – Se non arriva il gol la sua valutazione è sempre a rischio insufficienza. Non stoppa un pallone che sia uno, qualche leggero gioca di sponda e pochissimi palloni lavorati a dovere. Ranieri prova a teleguidarlo dalla panchina, poi molla anche lui e mette Baldanzi.
-Subentrati-
dal 46′ CRISTANTE 6,5 – Non sarà il playmaker più rapido e brillante della Serie A, ma con lui in mediana i giallorossi trovano maggiore consistenza ed incisività, almeno nel far girare il pallone. Anche un paio di contrasti vinti lo rendono un cambio azzeccato, al posto di un Paredes ingiustificabilmente nervoso.
dal 58′ SHOMURODOV 5,5 – Cambio più tattico che tecnico, con l’uzbeko che diventa buona spalla per Dovbyk. Gioca con il solito dinamismo, ma i palloni gestiti sono davvero pochi.
dal 83′ BALDANZI 6 – Si piazza sull’out di destra provando a mettere ancora più in crisi Luca Pellegrini e compagni, ma le giocate si infrangono sino al limite dell’area.
dal 88′ RENSCH S.V. – Fa l’esterno destro alto, lo si vede solo per due cross respinti dai diretti avversari.
dal 88′ EL SHAARAWY S.V. – Ranieri punta sulla sua freschezza, ma non ha spazio né tempo.
ALL. RANIERI – Preferisce una sorta di schieramento a specchio, con un 4/2/3/1 che però non gira nel modo giusto nel primo tempo. La correzione della ripresa con Shomurodov per Pellegrini rende la squadra più incisiva, ma non a sufficienza per superare la Lazio. Ci è voluto un Soulè deluxe per mantenere l’imbattibilità perenne nei Derby (era il suo ultimo da allenatore). Per il quarto posto sono di certo due punti persi.