
(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Roma-Hellas Verona, match valido per la 33.a giornata di Serie A:
SVILAR 6,5 – Sicuro e senza fronzoli, anche in una serata in cui l’avversario non lo impegna in maniera eccessiva. Un paio di tiri insidiosi bloccati e poco altro.
CELIK 6 – La sensazione è che da braccetto difensivo destro si trovi molto più a suo agio, soprattutto perché non è chiamato a fare la doppia fase né a rientrare di corsa ed inseguire gli avversari. Se la cava senza infamia e senza lode.
MANCINI 6 – Partita più complicata del previsto per il capitano, che se la deve vedere con la fisicità di Mosquera e il dinamismo di Sarr. Ogni tanto anticipato, a volte poco lucido nel rilanciare, riesce a primeggiare con la solita grinta. I rimproveri a brutto muso ai compagni sono sintomo di leadership.
NDICKA 5,5 – L’impressione è quella di un calciatore che necessiti di riposo e di minor minutaggio, visto che è il sempre presente della squadra. Lo dimostra con qualche erroruccio qua e là, marcature a volte un po’ troppo larghe. Nessuna imprecisione grave, ma deve tirare il fiato.
SAELEMAEKERS 5 – Continua il momento di appannamento del belga, che ritorna a giocare largo a destra senza però far rivedere la lucidità e la brillantezza dei periodi migliori. Il difetto è sempre il solito: si incaponisce in giocate di fino anche quando non servono. La sua serata fiacca termina con la stizza per la sostituzione decisa da Ranieri.
CRISTANTE 6,5 – Partita buona, da mediano puro tatticamente intelligente, con un unico guizzo da regista che però vale i tre punti alla Roma. La sua sventagliata precisa mette in moto Soulé e aziona il gol della vittoria giallorossa. Non ha il passo del giaguaro, si sa, ma in partite rognose come queste serve la sua esperienza.
KONE 6 – Un match tra alti e bassi, con un secondo tempo di maggior personalità. Non toglie mai la gamba nei contrasti e guadagna anche tanti calci piazzati. Ma se giocasse un po’ di più con la testa alta migliorerebbe il livello della prestazione.
ANGELINO 6 – Altro calciatore con le batterie semi-scariche. Non a caso lo spagnolo in fase offensiva è meno presente e brillante di qualche settimana fa. Eppure compensa con grande concentrazione in difesa, dove deve disimpegnarsi contro un Tchatchoua veloce e pericolosissimo.
SOULE’ 7 – Dopo la prodezza nel derby, l’ex Juve continua a giocare con leggerezza e qualità assoluta. Oggi è di nuovo decisivo, con la sterzata prodigiosa e l’assist di scavetto che regala a Shomurodov l’occasione del gol decisivo. Guadagna punizioni e falli laterali, porta a spasso Valentini e si disimpegna con utilità anche in difesa. Magic moment.
BALDANZI 5 – Per la prima volta in stagione delude l’Olimpico, toccando pochissimi palloni e non trovando mai la posizione giusta. Ranieri gli chiede di muoversi con libertà, il 35 però non sembra nel mood giusto. Cestina in curva anche un ottimo assist di Kone.
SHOMURODOV 6,5 – Tanto movimento, tanta corsa, qualche stop errato e due lampi di genio: la spaccata su assist di Soulé che vale i tre punti ed un tacco volante alla Ibrahimovic che lancia la Roma in contropiede. L’uzbeko è questo, ormai lo sanno tutti: generosità, corsa, poca tecnica e anche qualche gol.
-Subentrati-
dal 62′ PISILLI 6 – Entra a metà ripresa al posto di un insufficiente Baldanzi, con il compito di tamponare e pressare di più del compagno. Lo fa con solita abnegazione, senza però riuscire a mettersi in mostra in ripartenza.
dal 70′ DOVBYK 6 – Non al meglio dopo i dolori riscontrati in settimana, va ad affiancare Shomurodov per non abbassare troppo la squadra. Fa il suo, con qualche contrasto vinto, altri persi ed un bel tiro fuori di poco. Dà sempre l’impressione di non crederci troppo.
dal 82′ RENSCH 5,5 – Più difensivo di Soulé, viene inserito per contenere le possibili sgroppate di Suslov e Bradaric nel finale. Appare però timoroso e poco deciso nei contrasti.
dal 82′ EL SHAARAWY 6 – La sua esperienza e la reattività al servizio di una Roma che, negli ultimi dieci minuti, voleva solo difendere e ripartire con scaltrezza.
ALL. RANIERI – Parte forte la sua Roma, con scelte azzeccate in attacco dando fiducia a Soulé (giallorosso più in forma del momento) e Shomurodov. Sono loro a decidere l’incontro con l’azione del gol vittoria. Poi un film già visto: poche idee offensive, scarsa lucidità nel giro palla e poca pericolosità. La salvezza di una Roma ad oggi scarica e un tantino rallentata è una difesa ormai registrata e un portiere di grande affidabilità. Bene i tre punti, ma se si gioca così il mister ha ragione: la lotta Champions resta una scommessa persa.