Stavolta no. Basta. Non ci sono scuse che tengano. Né per un ritardo di qualche minuto, né per una distrazione difensiva di troppo, una palla persa a centrocampo o un tap in non riuscito. Non ci sono scuse per niente perché il niente è stata l’unica cosa che abbiamo visto ieri. Una squadra irriconoscibile, che in trasferta sembra perdere la bussola sgretolarsi come un castello di carte arrivato solo al secondo piano e distrutto da una folata di vento. E l’altalena di risultati e prestazioni continua ormai da troppo tempo. Stavolta no. Stavolta basta.
Una Roma fragile nella testa e nel gioco. Senza la cattiveria agonistica che dovrebbe avere chi insegue un obiettivo. Senza la grinta che, invece, mette sempre in campo sempre e solo il solito Fabio Borini, che dopo il gol del 2 a 1 urla con tutta la sua rabbia: “Daiiii!”. E invece no. I suoi compagni di squadra non lo hanno ascoltato e hanno continuato nel loro atteggiamento preventivo di resa preventiva.
Nel niente di ieri pomeriggio c’è stata solo l’isteria di un gruppo che ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di fare il salto di qualità, di volere a tutti i costi quel terzo posto che appare sempre più un miraggio. Undici giocatori incapaci di lasciar fuori dal rettangolo verde i problemi degli spogliatoi.
E in una squadra che sembra non voler diventare adulta, c’è un giocatore che “grande” ci sta diventando davvero. Lo stesso che ha segnato il gol giallorosso di ieri. Fabio Borini, convocato per la prima volta con la Nazionale Maggiore. Complimenti, ma solo a lui.
A cura di Noemi Pierini