(G. Bianconi) – Stavolta il problema non è la Lazio. Non che lo sia mai stato, per carità, ma era comunque un pensiero. Un fastidio. Stavolta l’attesa del derby non riguarda quasi per niente la partita che verrà. Che si potrà vincere o perdere, e cambierà poco; la Roma sarà sempre la Roma e la Lazio la Lazio, la Storia non ne risentirà.Servirà semmai ad attenuare o acuire il problema che abbiamo in casa, che in ogni caso resterà.
Quel problema ha un nome ambizioso, «progetto», e il profilo volitivo dell’asturiano Luis Enrique, detto Zichichi per via dell’approccio da scienziato con il quale, da ultimo, ha escluso De Rossi dalla partita giacché – sua spiegazione ufficiale – non l’ha visto pronto. Lui no; Marquinho, Rosi, Juan e qualche altro invece sì…
Di derby Luis Enrique ne ha già perso uno, mandando in campo Kjaer al posto di Burdisso che aveva visto stanco dopo un viaggio intercontinentale (qualche ora sulla prima classe di un aereo, come tutti gli altri nazionali sudamericani regolarmente schierati, laziali compresi), e s’è visto com’è finita. Se eviterà di perdere anche il secondo sarà un bene anzitutto per lui. E avrà fatto comunque ancora poco per dimostrare che dalla serie B spagnola si può ambire ad allenare la Roma, e imporre sanzioni anche quando vanno contro ogni logica. Stiamo aspettando che ci riesca, magari cominciando da domenica prossima.