(A. Austini) – Previsti e annunciati, ma i numeri della semestrale approvata dalla Roma mercoledì sera spaventano più della classifica. Quel “rosso” di 27,1 milioni di euro nel primo bilancio di metà esercizio dell’era americana equivale a una perdita superiore ai 50 milioni a giugno che sarà coperta dall’aumento di capitale programmato da americani e Unicredit. Resta parecchio lavoro per rimettere i conti a posto. A cominciare dal campo: l’assenza dalla Champions pesa come un macigno. I ricavi consolidati sono scesi a 47,3 milioni a fronte di costi di 68,7 milioni. E i soldi dall’Europa, salvo rimonte in campionato, non arriveranno neanche per tutta la prossima stagione. Gli abbonamenti calano, i soldi dalle tv pure, le spese no: oltre ai 2,14 milioni lordi investiti per la coppia Baldini-Sabatini, il club continua a pagare i contratti ereditati di dirigenti che non utilizza più (Pradè), poco (Mazzoleni) o con un altro incarico (Conti). Altro dato curioso: in sei mesi la Roma spende 4,3 milioni per consumo di prodotti e indumenti sportivi. La cifra comprende anche la gestione dei magazzini degli Store, ma chi comprerà le maglie di quest’anno dalla prossima stagione? Intanto la squadra si allarga:firmato il contratto da circa 100mila euro all’anno con la società guidata dal nuovo consulente della comunicazione Daniele Lo Monaco, ieri a Trigoria c’era un altro americano, John Gombar, che entra come responsabile sicurezza dati e sistemi informatici. L’ultimo «acquisto» ha partecipato a una serie di riunioni con i due ad Pannes e Fenucci, il vice-presidente Tacopina, il dg Baldini e il direttore commerciale Winterling. Allo studio i piani per aumentare i ricavi, passando dal marketing alle tournéé estive. Domenica arriva anche DiBenedetto, giusto in tempo per il derby. Stavolta sarà più fortunato?