Il tecnico della Roma Luis Enrique questa mattina a Trigoria ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa, alla vigilia della gara di campionato contro la Lazio. Queste le sue dichiarazioni:
A questo punto della stagione, con la Roma fuori da due competizioni, cosa rappresenta per lei il derby?
“Buongiorno. Dal primo giorno in cui sono arrivato so che il derby è una partita molto speciale, in cui non si giocano solo 3 punti. Tutto il tifo aspetta questa partita e ho dato il rinforzo sia a me che alla squadra per arrivare nelle migliori condizioni”.
La partita più importante della sua carriera?
“No”.
Può essere la partita della svolta?
“Non lo so, sono preoccupato di tutto quello che posso controllare: ho detto che è una partita speciale e importante per noi, la stiamo preparando al 100% pensando a come essere superiori ad un avversario che è forte, che è in classifica davanti a noi e sta facendo un ottimo campionato. Conosciamo le difficoltà, ma sono ottimista riguardo domani. Il resto? Quando vado per la strada, anche se non ci vado troppo, sento quasi solo cose buone”.
Sei tornato a parlare con i giocatori dell’esclusione di De Rossi?
“Se non leggo i giornali pensa se l’ho fatto questa settimana… Non li leggo e non li leggerò. Quando sono arrivato qui ho pensato che sapevo cosa volevo dalla mia squadra dentro e fuori dal campo e continuo a pensare lo stesso. Ogni giorno si lavora per sapere cosa fare dentro al campo e cosa fare quando si è tutti insieme pronti per la partita. Niente di più. Non voglio problemi con nessuno e ho un rapporto vicino ai miei calciatori: so ancora che significa essere calciatore, ma questo non significa che dobbiamo andare d’accordo in tutto. Io sono l’allenatore e loro i calciatori: loro pensano prima a se stessi e poi alla squadra, mentre l’allenatore fa il contrario, è normale che sia così. Questo può piacere o meno, ma è coerente con quello che dico da giugno. E sarà così fino a che sarò l’allenatore della Roma: sbaglio tanto e sbaglierò, ma con la coerenza delle mie idee. Forse sono troppo convinto delle mie idee, ma sono fatto così”.
Comunque non sei tornato con loro sull’argomento…
“Credo che chiunque qui mi conosce pubblicamente, non personalmente, sa che non mi piacciono le regole e si vede cosa faccio con la squadra. Ma quando sono arrivato ho detto che mi sarebbe piaciuto il rispetto di due cose e nessuno mi ha detto di no. Per tanta gente è un dettaglio stupido, per me no. Per me per fare qualcosa in più, e la Roma ne ha bisogno per diventare una squadra campione, servono i dettagli. Forse sbaglio e ognuno ha il proprio pensiero che io rispetto. Ma un’altra cosa è condividerlo”.
E’ più importante per la Roma o per la Lazio questa gara?
“Si vedrà a fine stagione. Pensiamo solo a come possiamo fare male alla Lazio, una squadra che ha fatto bene fino ad ora in campionato”.
Con quale spirito deve scendere la Roma domani?
“Come le ultime 4 gare in casa. La Roma farà la sua proposta come al solito”.
E’ stata una settimana complicata per entrambe le squadre. Come ci arrivano dal punto di vista mentale? Lei ‘ d’accordo con Sabatini, per lui il derby può essere fondamentale per il terzo posto?
“Non so come ci arrivi la Lazio, ma qui succede sempre qualcosa è so che è importante dimenticare tutto prima: la squadra che penserà solo a fare il proprio lavoro può fare qualcosa di importante. Noi giochiamo in casa con 3/4 dello stadio a tifare per noi… Credo che questo può essere importantissimo per la fiducia della squadra. Sabatini? Non sento niente, se lo ha detto bravissimo, se non lo ha detto sarà stata un’interpretazione di un giornalista”.
Sabatini ha parlato di “moderata paura”, Simplicio ha detto “non conosciamo la parola paura”…
“Cosa vuoi che faccia io? Faccio il tifo per tutti e due…”.
Il derby è anche una sfida tra due squadre molto differenti: cosa potrà pesare di più, la linea verde della Roma o l’esperienza della Lazio?
“Non lo so ma sono molto fiducioso, ma molto fiducioso. Perchè vedo un’aria ottima per fare una bella partita, è una partita bellissima, di cui ho sentito parlare tantissimo prima di venire qua. E’ un’opportunità unica di difendere la tua squadra, non esiste la paura, non deve esistere”.
La Roma è uscita presto dall’Europa e dalla Coppa Italia. Se la Roma dovesse perdere sarebbe un fallimento?
“I risultati decidono cosa ha fatto un allenatore, mi prenderò le mie responsabilità. E se vinciamo il derby saremo a 4 punti e poi vedremo”.
E’ una partita in cui vi sentite obbligati a vincere?
“Non si tratta di spagnoli, italiani, brasiliani ecc…quello che li accomuna è avere la stessa maglietta. Abbiamo voglia di far bene e conquistare i 3 punti”.
In settimana Klose ha detto di temere molto Totti e Borini. Cosa deciderà la partita, il gioco o i singoli?
“Mi aspetto che la mia squadra sia superiore in entrambe le cose. Speriamo che la Roma faccia il suo abituale gioco di squadra e che le sue individualità siano superiori a quelle della Lazio”.
Ha fatto il derby di Madrid, Barcellona e quello di Roma. Che differenze?
“Normalmente in Spagna non sono derby perchè non sono della stessa città, qua è diverso. La curva è della rispettiva tifoseria, e il resto della squadra di casa. Sappiamo dell’importanza della partita”.
Quale delle due rose ritiene più competitiva?
“La Lazio è una squadra competitiva, allenata da un buon allenatore. Noi abbiamo avuto un inizio…”.
Parlavo di organico. Quale è più competitiva?
“Io parlo della Roma, la mia squadra mi piace. Ci sono moltissime cose da migliorare ma sono contento della rosa che ho”.
Lei pensa che la Roma sia in debito con la fortuna?
“La fortuna si lavora ogni giorno, mai parlato di anno di transizione, per me esiste la prossima partita da vincere. Questa partita, tre punti, questo è il mio obiettivo. Il resto lo lascio perdere”.
Redazione GazzettaGiallorossa.it