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CORRIERE DELLO SPORT. Roma sciagurata una Lazio quasi cinica conquista il derby

Totti e De Rossi

(L. Ferrajolo) – La Lazio si prende anche questo derby, non bellissimo ma stracombattuto, ed elimina una virtuale, ma molto virtuale, rivale per il terzo posto. Da 14 anni la Lazio non faceva il pieno, vittoria all’andata e ora vittoria al ritorno: qualcosa vorrà dire, benchè anche questa volta la Roma abbia giocato in dieci. Luis Enrique sommessamente alla fine ha brontolato che vorrebbe giocarne almeno uno in parità numerica. Giusto, ma se non riesce non è colpa degli arbitri, quanto dei suoi giocatori e dell’eccessiva disinvoltura in difesa. Già all’andata Kjaer aveva regalato alla Lazio un rigore e l’uomo in più: questa volta è stato Stekelenburg e dopo appena sette minuti. L’episodio ha condizionato tutta la partita, anche perchè in questo momento la Roma fa fatica in undici, figuriamoci in dieci. Il derby ha avuto una svolta radicale, decisiva, e per la Lazio è stato come giocare sul velluto, però la responsabilità è tutta della Roma, sempre esposta ai contropiede, e magari di una regola idiota, che però nessuno cancella. E’ successo subito, come un marchio improvviso e indelebile sulla partita. Heinze ha sciaguratamente sbagliato misura nell’appoggio a Pjanic, con una palla troppo lunga: Matuzalem, bravissimo, l’ha arpionata subito, appoggio a Hernanes e lancio immediato per Klose. Sulla velocità pura il tedesco ha superato Juan, preso anche un po’ in contropiede, e Stekelenburg con disperazione è uscito su Klose ma è arrivato all’impatto con un soffio di ritardo, prendendo la caviglia dell’avversario. Bergonzi non ha fischiato subito il rigore, ha aspettato che glielo dicesse Niccolai ed ha espulso Stekelenburg, applicando la regola senza dare peso ai recuperi di Juan e De Rossi. Hernanes dal dischetto ha fatto il bis dell’andata spiazzando Lobont, entrato al posto di Lamela, e la Lazio ha incominciato a volare.

BORINI, UNA FURIA – Questa Roma a volte fa tenerezza, in altri momenti solo rabbia per i suoi errori sciagurati. Ha avuto comunque una reazione rabbiosa, dopo 8 minuti ha acciuffato il pari e per tutto il primo tempo ha giocato meglio o comunque ha fatto più della Lazio. Non è stata mai brillante perchè, tolto Borini, gli altri hanno giocato sotto tono. Persino De Rossi e Totti sono stati meno decisivi del solito; De Rossi ha sbagliato qualche chiusura e, forse terrorizzato dall’avvio, è rimasto bloccato accanto ai due centrali, diventando il terzo difensore. Totti ha guadagnato molte punizioni, però non ha mai illuminato il gioco e nel finale ha incornato fuori una palla gol che valeva il 2-2.  Invece il pari provvisorio l’ha segnato Borini, una furia, bravo a recuperare palla e a ripartire, l’unico che ha messo in difficoltà la difesa laziale. Su un lungo cross da destra, Juan sul secondo palo ha colpito in pieno la traversa, pronto il tap in di Borini, Biava ha respinto, ma oltre la linea. Copelli il gol l’ha visto, forse l’ha visto persino Bergonzi e la Roma ha rimesso provvisoriamente le cose a posto. Quanto a Bergonzi, dopo il rigore e l’espulsione, ha incominciato a distribuire gialli ai laziali, come se dovesse farsi perdonare qualcosa. Ma più tardi ha evitato la seconda ammonizione a Matuzalem, poi a Heinze, ancora a Biava. Insomma un vero disastro, condito da due espulsioni e 8 ammoniti, quattro per parte, benchè la Lazio abbia commesso il doppio dei falli rispetto ai romanisti.

BRAVA LA LAZIO  – Se nei primi 45 la Lazio è apparsa troppo timida e non sfruttando l’uomo in più, nella ripresa ci ha finalmente provato, senza rimanere troppo rintanata. Le assenze pesanti le hanno suggerito sin dall’inizio un atteggiamento cauto, però alla fine il suo cinismo, la sua capacità di attendere per colpire, l’hanno premiata. Al 16 punizione dalla trequarti, Ledesma l’ha pennellata nell’area, dormita dei romanisti, con Juan più distratto degli altri, e Mauri in spaccata l’ha deviata in rete con un diagonale non forte ma preciso. La Lazio si è poi divorata la palla del 3-1 prima con Hernanes (gran recupero di Juan), poi con Gonzalez e Mauri. Un Totti più ispirato l’avrebbe punita nel finale, ma la sua incornata, che non è proprio la specialità della casa, è finita fuori da pochi passi. La Lazio nella ripresa ha ampiamente meritato di vincere e se la Roma continua a regalarle un uomo e un rigore peggio per la Roma. Così Reja, che la società voleva liquidare, ne ha vinti due di seguito come non succedeva da 14 anni. Che farà adesso Lotito, a fine anno lo premierà chiamando Zola e Casiraghi?

 

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