Angelo Bonfrisco è stato uno dei più importanti direttori di gara degli anni ’90 e Tuttomercatoweb.com lo ha chiamato per parlare di una tematica tanto delicata quanto annosa: il fallo di Stekelenburg su Klose che ha portato al rosso all’olandese, oltre che al rigore per la Lazio. Giusto cambiare la regola? “Lo sostengo da qualche anno, è una regola superata, quindi non potrei essere più che d’accordo con Luis Enrique”.
Andiamo avanti, allora.
“Risale agli anni ’90: prima c’era la moda di placcare, in stile quasi rugbistico, l’avversario per togliere l’opportunità di segnare. Allora si dava il giallo e fu introdotto come deterrente per questo attività, ma poi fu presa alla lettera e di davano anche dei rossi a grande distanza dalla porta”.
Poi è stata affinata e ci si è concentrati soprattutto sul portiere.
“Già. Eppure l’intervento non è violento, c’è il tentativo di recuperare il pallone che gli è nascosto dall’attaccante. Poi, cercato o voluto, c’è lo scontro fisico ed arrivano rosso e rigore. Però è una regola anomala, i tempi sono maturi per cambiarla”.
Solo rigore e giallo per il portiere?
“Chiaro, anche perché la chiara occasione da gol resta comunque, con il rigore. Il tocco, non voluto ma responsabile del portiere, non vede una condotta violenta e per questo deve esserci al massimo l’ammonizione. E’ un tema del quale discutevo giorni fa con i dirigenti della Uisp: sarebbero tutti d’accordo per cambiarla, il prossimo anno e sarebbe un paradosso farlo prima tra i dilettanti che tra i professionisti”.
In molti sembrano concordi, però, sul cambiare: come fare?
“L’International Board dovrebbe far partire una circolare numero uno sul cambiamento della regola, valida poi per tutti i campionati e non solo per l’Italia. I tempi sarebbero lunghissimi, quelli di Noè come sempre accade nel calcio, sicché pensare di vederla mutata work in progress è pura utopia”.
Fonte: tuttomercatoweb