(F. Ferrazza) – L’ulitma doppietta gli è valsa l’ennesimo record, poi niente più, all’interno di una stagione che non lo sta certo vedendo protagonista davanti alla porta avversaria. Francesco Totti ha segnato l’ultima volta il 21 gennaio, Roma-Cesena, due reti che gli hanno fatto raggiungere quota 211, sufficiente a superare Nordahlnella classifica dei marcatori di sempre in A con una sola maglia. Poi nulla più, un mese e mezzo di digiuno, per lui ormai abituato a chiudere i campionati in doppia cifra. Solamente 4 gol per il capitano giallorosso, bottino che fa riflettere, e non poco, e che sta caricando il giocatore, ieri bersaglio di Zamparini: «Totti è un grande campione, ma ormai gioca con una gamba sola». Al di là delle provocazioni, il digiuno di Francesco dipende da vari elementi: dalle fatiche di una squadra che alterna prestazioni e gioco a figuracce clamorose, da un crollo registrato nel mese di febbraio, vissuto in altalena tra successi (pochi per la verità) e clamorose sconfitte. Totti paga poi una posizione in campo che ne esalta le doti di rifinitore e lettore quasi unico di situazioni di gioco, ma ne penalizza la possibilità di giocare più vicino alla porta. Non se ne lamenta, l’attaccante, anzi, ma fa un certo effetto registrare uno score così negativo nella casella dei gol realizzati a quasi metà marzo.
In tutto questo Luis Enrique continua a preparare la trasferta di Palermo in una Trigoria più che tranquilla, con i giocatori che appaiono molto sereni, talmente tanto da essersi riuniti ieri a cena in un noto locale dell’Eur. Lavora Kjaer, che tornerà da titolare a giocare contro la sua ex squadra, mentre Sabatini sta pensando di rinnovarne la comproprietà con il Wolfsburg, evitando di sborsare così i 7milioni per il riscatto a giugno. Non si è allenato De Rossi, ma solamente a scopo precauzionale, mentre oggi il giudice sportivo si pronuncerà sulla riduzione di squalifica chiesta dalla Roma per Osvaldo