(M. Marani) – Nulla di personale contro Luis Enrique. Anzi. Dietro ai modi burberi, talvolta persino scontrosi, si intravvede un allenatore stimolante, con idee valide e soprattutto non condizionabili dalla critica. Insomma, non sono tra coloro che lo liquidano come inadatto al nostro campionato o come un tecnico troppo acerbo per guidare la Roma.
Si rifarà. Però bisognerebbe che il trattamento mediatico dei soggetti fosse più bilanciato e democratico, questo sì. Per quale motivo, meno di un anno fa, la piazza romana si liberò di Vincenzo Montella con tanta rapidità? Lo accusavano di essere troppo amico dei calciatori, in primis Totti, con cui aveva vinto lo scudetto. Ma non mi risulta che la risposta opposta, quella fornita Luis Enrique contro lo stesso capitano (vedi Europa League) e De Rossi (leggi Bergamo) abbia prodotto grandi effetti.
Mi chiedo di più. E lo domando soprattutto ai tifosi della Roma: a voi diverte di più il gioco giallorosso o quello del Catania? Io non ho dubbi nella scelta, specie dopo l’ennesima, bellissima prestazione offerta dai siciliani a San Siro. La squadra giallorossa ha un grande possesso palla, arrivando spesso a due terzi dell’incontro con la sfera tra i piedi, ma senza i gol del giovane Borini starebbe oggi in acque poco calde. Questo per dire dell’evidente difficoltà ad arrivare al gol.
Con grande compostezza, come è nel suo stile, a luglio Montella ha dovuto lasciare il posto a Luis Enrique, accettando in silenzio e senza polemiche lo spostamento a Catania. Da allora ha fatto piccole ma significative cose: ha messo Lodi in regia, dandogli qualche decimo di secondo in più di libertà nel gioco. Decisivo. Ha finalmente puntato su Bergessio, anche a scapito del più sponsorizzato Maxi Lopez. Ha fatto di Gomez un’ala decisiva e immarcabile. Ha riportato Almiron alle sue stagioni migliori. Senza tralasciare Barrientos, il recupero di Llama e altre cosucce.
Non mi si venga a dire che a Roma non sarebbe riuscito a farlo. Leggo e sento che oggi molti club – dall’Inter alla Lazio – vorrebbero l’Aeroplanino per il prossimo anno. E la Roma ce l’aveva già in mano, a casa propria. A Montella rimproverano il fatto di avere guidato solo le giovanili giallorosse. E allora Luis Enrique? Ribadisco: niente contro il tecnico spagnolo, tantomeno per stupida difesa nazionalista, solo constatazione di quanto sia divertente vedere giocare il Catania di Montella. Se il Catania passa a Cesena, compito certamente non facile, arriva a un punto di distacco dalla Roma. E il ragionamento è completo.
Fonte: Guerinsportivo.it