G-L1M4S2TMG9
Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

CORRIERE DELLO SPORT. Luis Enrique attacca: “Dovrete sopportarmi altri 5 anni”

Luis Enrique

(R. Maida) – Le vigilie si portano sempre dietrouna coda di buone intenzionima questo assomiglia a un impegno reale: «Non mollo. Ho dato la mia parola ai dirigenti, resterò alla Roma anche il prossimo anno». I tifosi aspettavano solo questa frase per immaginare il futuro. (…)

AMORE – Baldini già si era espresso: fosse stato per lui Luis Enrique avrebbe continuato «a vita» il suo lavoro di allenatore a Trigoria, (…) Ebbene, prima della trasferta di Palermo, Luis Enrique ha firmato un altro contratto con la Roma«Non farò mai un passo indietro». Anche se stasera perdesse 5-0. Aveva comunicato lo stesso concetto a Baldini, qualche giorno fa, tanto per eliminare ogni dubbio residuo. E per specificare che niente è definitivo, anche in senso ottimistico, mostra l’indice della mano destra e precisa: «Rimarrò almeno fino al 2013. Almeno. Perché potrei restare anche di più». Si rivolge con aria sdegnata ai giornalisti che gli chiedono certezze nella conferenza stampa di Trigoria: «Forse dovrete sopportarmi altri quattro o cinque anni. Perché continuerò a lavorare in questa società, finché la società sarà contenta di me e finché la gente sarà contenta di me. Adesso è così, lo vedo. So bene che la soddisfazione dell’ambiente dipende dai risultati: sono il primo a non essere felicissimo di questo momento, che è pieno di difficoltà. Ma sono convinto che riusciremo ad arrivare lontano».
L’IMMEDIATO – Il primo compito è raddrizzare la rotta: la Roma di Luis Enrique non ha mai perso tre partite di fila e per non allontanarsi dall’Europa ha bisogno di fare punti a Palermo. «Sarà difficile, perché loro in casa hanno un ottimo rendimento. Sono curioso di vedere come giocheremo alla fine di una settimana complicata. Ma posso assicurare che non ci siamo rilassati dopo il derby»Non è preoccupato dalle assenze, che tra squalifiche e infortuni sono otto: «Non esiste l’emergenza. La rosa ha tanti giocatori. Sono dispiaciuto per chi non può venire con noi a Palermo, ma quelli che giocheranno faranno la loro parte. Vogliamo dare delle soddisfazioni ai nostri tifosi che sono sempre stati al fianco della Roma nonostante le sconfitte». Dodici, tra campionato e coppe, in una stagione disastrosa: «Il campionato non è finito. Lo ripeto spesso, a me interessa solo la prossima partita. E così devono pensare i giocatori per crescere come squadra. Alla fine vedremo dove saremo».Anche il sesto posto potrebbe non bastare per l’Europa League. (…) Luis Enrique però non ci vuole credere: «Il fatto di non entrare nella zona europea è solo un’ipotesi. Ma io mi aspetto che questo non succeda».
IL RAFFORZAMENTO – Si aspetta anche di avere una Roma più competitiva nella prossima stagione, senza snaturare il suo sistema di gioco«La mia idea di calcio è applicabile in Spagna, in Italia, in Francia, ovunque – chiarisce Luis Enrique –. Dobbiamo evitare le distrazioni che ci fanno sbagliare e ci rendono vulnerabili». Eppure Sabatini pochi giorni fa ha svelato una confidenza dell’allenatore, che avrebbe preferito vincere il derby a costo di giocare male: «A me interessa vincere sempre, in ogni modo. Può capitare anche di vincere giocando male, una volta. Ma preferisco vincere sapendo il motivo per il quale ho vinto. La penso così. Se poi altri vedono il calcio diversamente, non c’è nessun problema: rispetto tutto». Ma vuole un mercato importante, in estate: « A gennaio non abbiamo fatto molto perché secondo me non era necessario: non credo che Sabatini abbia colpe. Adesso invece stiamo lavorando con la società per costruire una Roma forte. Non mi interessa avere calciatori giovani o vecchi. Mi servono calciatori bravi. L’età non è importante e nemmeno l’esperienza, che si può acquisire con l’applicazione giorno dopo giorno. La cosa che conta di più è la qualità». (…)

 

 

Top