(Catapano/Cecchini) – I sommersi e i salvati. Il futuro della Roma è nel lavoro di una cooperativa benedetta dal talento e zavorrata dall’incostanza. Da questo punto di vista la partita di Palermo rappresenta una nuova svolta (l’ennesima) di una stagione che graficamente potrebbe essere rappresentata come un elettrocardiogramma di un innamorato al primo appuntamento. Lo spread tra buone notizie ed ansie, però, stavolta tende felicemente ad aumentare per Luis Enrique, visto che ha avuto risposte confortanti da un gruppetto di giocatori da dopo il derby nel mirino di critica e tifoseria per essere entrati nella spirale di una crisi ametà fra il tecnico e lo psicologico.
Lobont&Co. Ecco, fra i sommersi tornati a galleggiare c’è senz’altroLobont. Il portiere romeno, che ha una media-gol subiti sensibilmente inferiore al suo collega titolare Stekelenburg, ha dimostrato di avere tutta l’affidabilità che serve, anche perché sia nel gioco coi piedi, sia nel posizionamento fuori porta si è dimostrato probabilmente superiore all’olandese, il cui ruolo comunque non è in discussione. Più numeroso invece il gruppo dei salvati. Il primo, forse il più dileggiato alla luce delle grandi speranze che aveva suscitato, è Kjaer. Contro la sua ex squadra la prova del difensore danese è stata autorevole. Non a caso ieri si è lasciato andare ad un tweet tenero nei confronti dei suoi ammiratori e ricco di felicità per il successo. «Sono contento di essere ritornato a Palermo—ha scritto —. È stata una bella vittoria contro la mia ex squadra e, soprattutto, è importante non aver subito gol». Proprio vero, ed il merito stavolta è anche di Josè Angel, apparso tonico in attacco, ma soprattutto più concentrato del consueto in difesa. L’impressione, perciò, è che dopo essere scivolato malinconicamente in panchina lo spagnolo voglia riprendersi il tempo perduto, magari fungendo da stimolo al dirimpettaio Rosi, anche lui soggetto ad altimetrie nel rendimento.
Soliti noti e non solo Una cosa è certa: lo 0-1 di Palermo ha interrotto una emorragia di gol in trasferta che durava dal 21 dicembre (0-2 a Bologna). E se il rendimento della vecchia guardia (Totti e De Rossi) o della «meglio gioventù» (Borini e Lamela) non sorprende, per Luis Enrique poter contare su una «classe operaia» solida dà garanzie per il futuro. Non a caso l’allenatore si è prodigato in elogi proprio per Lobont («modernissimo »), Kjaer («un colosso») e Josè Angel («bravissimo»).
Missione Usa Intanto la settimana si apre con il viaggio di Franco Baldini negli Stati Uniti. Il d.g. parlerà nelle prossime ore con James Pallotta di marketing, progetti e investimenti. Insomma, della Roma che verrà.