(M. Pinci) – Trentuno giorni per diventare indispensabile. Questo il mese di Fabio Borini: 8 reti divise in 9 partite e, appunto, 31 giorni, per un bilancio stagionale arrivato a baciare la doppia cifra, coppa Italia compresa. Eppure, se gli chiedete cosa abbia riportato dal viaggio di Palermo, risponderà mostrando i cannoli e gli arancini presi per i familiari e la fidanzata Francesca, studente di Farmacia a Bologna che spesso lo raggiunge nella sua casa al Torrino. Per loro Fabio è quello di sempre, il mondo intorno a lui però è cambiato, dagli striscioni della curva Sud alla prima maglia azzurra. Meritata, perché i numeri non mentono: un gol ogni 122 minuti in questa stagione per l’attaccante di Padulle. Solo Ibrahimovic e Di Natale in Italia vanno più forte di lui, che viaggia alla stessa media di Cavani e Palacio, meglio di Klose (un gol ogni 166 minuti), Denis e Milito. Non male per un ragazzo che, tra 17 giorni, soffierà su 21 candeline.
Diciassette giorni in cui potrà provare a sfidare il suo capitano Francesco Totti: il giorno dei suoi 21 anni, il numero dieci della Roma aveva realizzato 11 centri in serie A, appena due in più di Borini. Che, da qui al suo compleanno, avrà a disposizione i match contro il Genoa all’Olimpico e il Milan a San Siro per raggiungerlo. A Palermo, proprio Totti è stato il primo ad abbracciarlo dopo la rete lampo che ha deciso il match. Ma il gol non gli è bastato a evitare il rimprovero del capitano che, imitato poco dopo da De Rossi, ha fatto presente all’attaccante anche in modo brusco di giocare «troppo da solo».
Consigli da leader, nulla a che vedere con le leggende sull’antipatia dell’ex Chelsea: l’etere romano lo ha bollato come un «secchione» che non partecipa alle cene di squadra e non piace ai compagni. In realtà, alla cena di gruppo dopo la sconfitta con la Juventus non aveva partecipato perché, una volta ricevuto l’sms di invito, aveva già preso un impegno con degli amici bolognesi, a Roma per lui. Acqua passata: domani la ripresa degli allenamenti dopo due giorni di riposo. Già oggi invece a Trigoria lavoreranno gli infortunati. Anche Gago, colpito duro alla caviglia: nulla di grave, col Genoa ci sarà.