Quello che è stato e che quello che poteva essere. Il tifoso romanista esce dal Barbera o si alza dal divano con un ghigno beffardo, di chi è contento di ciò che ha visto ma allo stesso tempo non riesce a nascondere un pò di delusione, iniziando frasi retoriche con i “se” e con i “ma” che non ha nemmeno voglia di terminare. Però “pensa e ripensa che a pensar t’impazza” ed esclama: ma se avessimo giocato un pò più accorti per tutto l’anno? se Juan ed Heinze li avessimo coperti come fa una squadra e non lasciandoli rincorrere gli avversari come se gli avessero scippato qualcosa? Se i terzini fossero stati tenuti un pò più bassi, non come due esterni del Brasile del ’68, forse…..ormai è andata così, che serva però da lezione. Capire l’importanza della fase difensiva non snatura il lavoro fatto sin qui, lo nobilita e lo eleva potenzialmente a vincente. Con un atteggiamento più prudente soprattuto fuori dalle mura amiche, Kjaer torna ad essere un difensore, Lobont un portiere e Josè Angel persino un calciatore. Il tutto mentre davanti, da Palermo a Palermo, il ragazzo argentino con la maglia numero 8 si ricorda di essere un bel progetto di fuoriclasse, mentre il compagno di banco con la maglia 31 se ne frega dei bidelli, dei bulli e dei professori, “questo è er gioco e lui ve lo insegna” sembra voler dire. Domenica arriva presto e svegliarsi col sorriso dopo un Sabato così diventa facile come la vittoria del Milan sul Lecce, o quella del Napoli sul Cagliari o quella della Lazio sul Bolog…no! Con delle maglie portafortuna, Reja punta allo scudetto facendo credere a Diamanti di essere un fenomeno e ai genitori di Khrin di aver fatto la scelta giusta a non lasciarlo nell’azienda di famiglia. Tesser compie il miracolo e il terzo posto torna a 7 punti. Il derby brucia, e parecchio, ma nulla è perduto. L’ultima volta che la Roma non ha subito reti in trasferta risale al 21 Dicembre, Bologna – Roma. La Roma più bella si è vista lì, quella più pratica Sabato sera al Barbera. Unite i fattori, perchè l’unione fa la forza. E forse….pure il terzo posto.
A cura di Andrea Di Carlo