(C. Zucchelli) – Totti e Pjanic al lavoro a Trigoria con un solo obiettivo: esserci sabato a San Siro contro il Milan. Il Capitano e il centrocampista bosniaco anche ieri si sono allenati al Bernardini e le loro condizioni vengono segnalate in netto miglioramento. Sabato con ogni probabilità ci saranno e saranno loro le carte in più che Luis Enrique si giocherà per andare a far visita ai campioni d’Italia. Totti, se starà bene, dovrebbe riprendere il suo posto di trequartista nello stadio dove tante volte ha giocato partite splendide, Pjanic quello di intemedio a sinistra al posto di Greco andando così a completare con Gago e De Rossi il centrocampo ideale dell’allenatore spagnolo anche se Leandro sia contro il Palermo sia contro il Milan ha ben figurato. Miralem ieri allo stadio, così come Totti, ed è apparso sorridente e sereno sul suo completo recupero dal problema muscolare con cui sta facendo i conti e si è dedicato a foto e autografi con i tifosi che lo hanno riconosciuto nonostante un cappello di almeno due taglie più grandi. In attacco le scelte di Luis Enrique saranno complicate: esclusoBojan, che non parte dal primo minuto da oltre due mesi e che ieri ha giocato mezzora da trequartista al posto di Lamela (non felicissimo al momento della sostituzione), il Capitano, Osvaldo, l’argentino e Borini si giocheranno tre maglie. Difficile capire, con tutta la settimana di allenamenti a disposizione, chi resterà fuori anche perché tutti e quattro, per motivi diversi, non vogliono in alcun modo perdere il confronto contro Ibrahimovic e compagni.
Capitolo difesa: sugli esterni è probabile il ritorno di Rosi a destra con uno tra Taddei (favorito) e José Angel a sinistra mentre al centro ci saranno Kjaer, che torna a San Siro dopo la buona prova contro l’Inter di settembre, e Heinze. L’argentino, che ieri sera ha raggiunto le 25 presenze ufficiali avendo così diritto al rinnovo automatico del contratto (anche se pure ieri in Argentina scrivevano che a fine stagione non resterà a Roma ma preferirà tornare in patria), si sta rivelando importantissimo nella maturazione del danese: ci parla tanto in settimana, lo aiuta in allenamento, vede e rivede con lui i movimenti da fare e anche i campo gli fa sentire costantemente la sua presenza. In porta, ovviamente, ci sarà Stekelenburg. Anche per il portiere si tratta di un ritorno a San Siro e il ricordo non potrà non andare alla partita contro l’Inter dello scorso 17 settembre quando fu colpito da Lucio con un colpo alla testa che lo mandò in ospedale e lo costrinse a rimanere fuori un mese. Non ci pensa più, assicurano a Trigoria, e non ci penserà neanche quando rivedrà lo stadio dove ha subìto l’infortunio più serio della sua carriera.