(M. Pinci) – Un caffè per un abbraccio. Nove anni dopo l’ultima volta,Francesco Totti e Roberto Baggio tornano a salutarsi: ieri si erano soltanto sfiorati, oggi – il giorno del diciannovesimo anniversario del debutto di Totti in serie A – i due hanno potuto stringersi la mano a Trigoria. Proprio mentre sul campo Osvaldo si fermava per una distorsione alla caviglia destra che, però, non pregiudicherà la sua presenza domenica contro il Novara.
“AVREI VOLUTO UN TECNICO COME LUIS” – Un incontro nella sala bar di Trigoria. Per sorridersi e parlare. L’ultima volta era accaduto all’Olimpico, unRoma-Brescia senza reti del febbraio 2003, una vita fa. Quel giorno Francesco Totti non aveva ancora violato quota cento reti in serie A, Baggio aveva da poco superato le 190: oggi che l’ex Divin Codino è il presidente del settore tecnico di Coverciano e Francesco ha soffiato su 36 candeline, condividono il traguardo, superato, dei 200 gol in serie A, unici insieme agli irraggiungibili Piola e Nordahl, ma anche a Meazza e Altafini, a riuscire nell’impresa. Un incontro affettuoso, tra due monumenti del calcio italiano, in cui però si è parlato molto di Spagna: soprattutto, dei metodi importati a Roma da Luis Enrique (nuovo saluto con lui e breve lezione sui metodi di allenamento ai partecipanti del Master Uefa pro) che Totti ha potuto raccontargli anche dal suo punto di vista, quello del fuoriclasse all’interno dello scacchiere “alla catalana”. Tra l’altro nel ruolo, quello di trequartista, che ha esaltato anche le caratteristiche dell’ex “collega”. Che non ha nascosto, parlando con Francesco, il suo entusiasmo per quanto visto in questi giorni. “Mi sarebbe piaciuto essere allenato da un tecnico come Luis Enrique”, ha detto al capitano romanista. Che ha risposto con sorriso. Ad interromperli, flash e quaderni che gli inservienti e il personale di Trigoria ha chiesto ai due di firmare, sulla stessa pagina, uno vicino all’altro. In un personalissimo olimpo calcistico tricolore.
Mentre Totti e Baggio sorseggiavano il loro caffè, in campo si fermava Daniel Osvaldo. Un movimento sbagliato a pochi minuti, non più di cinque, dalla fine dell’allenamento. La caviglia che si gira, la caduta, il ghiaccio, la paura. Distorsione alla caviglia, abbastanza per lasciare con il fiato sospeso Luis Enrique. Non più di qualche minuto, però.Perché lo staff medico ha escluso immediatamente lesioni: solo un lieve dolore, che già domani dovrebbe essere scomparso consentendogli di tornare ad allenarsi con il gruppo. Senza Borini, costretto ai box per 3 settimane, un sospiro di sollievo. Intanto, il Liverpool annuncia un’amichevole per il 25 luglio al Fenway Park di Boston contro la Roma.