Un libro sulla politica, sugli affari e sui protagonisti del potere dietro le tribune vip di serie A e dietro le domeniche agli stadi. Si tratta di Berlusconi, Moratti, Agnelli, Della Valle, De Laurentis e molti altri, come Cragnotti, Tanzi, Cecchi Gori, Ferlaino, coinvolti impetuosamente dallo sport nazionale. Gianfrancesco Turano, inviato dell’Espresso scrive “Fuori Gioco“, pubblicato dall’editore Chiarelettere, un testo che descrive i miracoli, le vite, le disavventure, i successi dei presidenti delle squadre più importanti d’Italia. Pozzo dell’Udinese ha detto di loro che “sono entrati nel calcio in cinque minuti e non riescono più a uscirne, come in un film horror fatto di bagni di sangue finanziari, tifosi in tumulto e vip in caccia di biglietti gratuiti”. Dietro al calcio d’altronde, si nascondono tanti peccati da farsi perdonare. Dietro al calcio si nascondono benedizioni, mostrate a una platea di milioni di tifosi, di amanti di questo gioco che potrebbero rappresentare un grande partito.
Fuori gioco tratta molti argomenti. Dalla legge speciale salva-Lazio ai processi prescritti per il Milan degli Invincibili su provvedimento del presidente del Consiglio e proprietario rossonero Silvio Berlusconi. Tratta di famiglie, specialmente quella di casa Agnelli, che usa il proprio team per cercare di conquistare la propria leadership aziendale all’interno di una dinasta che fa capo all’Avvocato Agnelli e che si conclude con il suo fratello minore, Umberto. Si parla ancora di un altro presidente, quello dei neroazzurri, Massimo Moratti, che con 1,35 miliardi di euro di perdite accumulati durante la sua attuale permanenza all’Inter, con le raffinerie Saras in difficoltà per la guerra civile in Libia, fatica a tenere il passo con concorrenti più liquidi.
Ancora citato Enrico Preziosi, patron prima del Saronno e del Como, poi del Genoa e del Lugano, che si è arricchito con i Gormiti mandando il Genoa in serie C solo a causa di una partita comprata. C’è Diego Della Valle profeta del made in Italy, socio di banche ed assicurazioni, restauratore di monumenti e concorrente delle Ferrovie dello Stato in compagnia dell’amico Luca Cordero di Montezemolo, che non riesce a sfondare con la Fiorentina. Prosegue ancora con il produttore Aurelio De Laurentiis che ormai trae profitto più dal suo Napoli che dai cinepanettoni con 7 euro su 10 nelle casse della sua holding Filmauro ricavati grazie ai successi di Cavani e Lavezzi. A Palermo invece, si parla di Maurizio Zamparini, l’imprenditore friuliano, costruttore di ipermercati e grande amico del procuratore antimafia Piero Grasso, che si sta occupando dei tentativi di infiltrazione da parte dei clan di Cosa Nostra.
Infine, c’è l’ultimo arrivato, il primo straniero in serie A, Tom Di Benedetto dagli Stati Uniti, lobbista con uffici in K street a Washington, poco distante dalla Casa Bianca.
L’elenco dei nomi è istruttivo e inquietante, soprattutto in questo momento nel quale il calcio, lo sport preferito dagli italiani è al centro delle indagini della magistratura a causa dell’ennesimo scandalo di partite truccate e scommesse clandestine. “È difficile – dice Gianfrancesco Turano– che i dirigenti delle squadre fossero all’oscuro del giro di scommesse messo in piedi dai giocatori. Ma il mondo del calcio è condizionato da un’omertà che non ha uguali”. Malgrado tutto, ancora tutti i presidenti hanno un sogno: imitare il collega Silvio Berlusconi e scendere in politica.
Fonte: ansa