(R. Maida) – Anche nella migliore giornata della sua vita di centravanti della Roma, è riuscito ad arrabbiarsi. Daniel Osvaldo è così: generoso, brillante, istintivo, a volte spigoloso. Tira dritto, nel bene e nel male, «perché io sono fatto in una certa maniera, dico quello che penso» . Per questo nel secondo tempo, quandoLamela ha calciato in porta da lontano invece di passargli il pallone, ha urlato improperi verso il compagno e per un minuto ha sfogato la propria aggressività contro la propria maglietta, che ha morso voracemente. E’ stata una scena simile a quella di Udine, ma è finita meglio che a Udine. Perché per fortuna non c’è stata una coda di battibecchi e colpi proibiti, ma anzi un assist perfetto che Lamela ha convertito in gol (…).
DECANTARE – Ci ha messo un po’ a sbollire la rabbia, Osvaldo. Che non ha voluto abbracciare Lamela dopo il 5-2. E non ha voluto parlare ai microfoni di Sky, nonostante il premio destinato al migliore in campo, preferendo rimanere negli spogliatoi aspettando che tornasse il sorriso. Cosa puntualmente successa intorno alle 15.30, nel momento di lasciare lo stadio tra foto e autografi per i tifosi. Nessun problema, insomma.
CHE IMPATTO – Il buon umore, del resto, non poteva a lungo rimanere in fuorigioco dopo una partita perfetta. Con un cross preciso, Osvaldo ha creato l’1-1 di Marquinho. Con un colpo di testa delicato ha condotto in rete il gol del vantaggio della Roma. Con un’altra testata da centravanti vecchio stampo ha quasi spaccato la traversa sotto la curva Nord. E nel finale, con un tocco sotto, ha regalato a Lamela (ah, ingrato…)la gloria sotto la Sud.
PRESAGIO – Forse se la sentiva, la giornata da protagonista. Non a caso, Osvaldo aveva scelto personalmente la canzone da diffondere allo stadio durante il riscaldamento della squadra. Essendo un fan scatenato dei Rolling Stones, di cui indossa diversi gadget ogni giorno, ha chiesto «Start me up». Che significa «accendimi». L’altoparlante ha obbedito e Daniel ha mantenuto la promessa contenuta nei versi di Mick Jagger e Keith Richards: «Se tu mi accendi, non mi fermerò più» . Se ne è accorto il Novara, che già all’andata aveva sofferto la sua vena realizzativa.
COSTOSO – In effetti, un Osvaldo così produttivo non si era mai visto: con un gol, il terzo consecutivo dopo quelli contro Genoa e Milan, e due assist, è stato la vera differenza della partita. Con la decima rete in campionato, peraltro, ha superato Borini in testa alla classifica dei marcatori romanisti. Curiosità: raggiungendo la doppia cifra, costerà 250.000 euro alla Roma più i premi individuali. Nel contratto di acquisto dall’Espanyol, è previsto questo bonus che scatta ogni dieci gol segnati.
ESSENZIALE – Mattoni che pesano tantissimo nella stagione della Roma. E siccome sono tanti i modi di distribuire i gol, tra doppiette e triplette tipiche dei centravanti ingordi, Osvaldo ha preferito quello più funzionale per la squadra, visto che le sue dieci perle sono venute in dieci partite diverse. Non c’è bisogno di esagerare per essere decisivi. Basta non innervosirsi troppo.