ROMA – Il volto trasformato, furente: mentre Lamela festeggiava il suo secondo gol in campionato, quello che chiudeva la “manita” con cui la Roma salutava il Novara, l’unico che non aveva voglia di festeggiare era Osvaldo, che non ha voluto presentarsi neanche davanti ai microfoni, tanta era la rabbia. Al giovane compagno, aveva mostrato i denti poco prima, quando anziché servirlo per il più facile dei gol l’ex talento del River aveva preferito concludere, sciupando un’occasione forse superflua. Una discussione rimasta in campo, però. Perché rispetto alla lite di Udine, Osvaldo, che di Lamela è diventato “qualcosa come un fratello maggiore”, può permettersi anche di riprendere un compagno più giovane senza innervosire i compagni. Questione di leadership: in campo e fuori.
LEADER OSVALDO: “ORA MI SERVE UNA DOPPIETTA” – Saranno i 10 gol in campionato (nessuno così nella Roma), sarà una media reti da un gol ogni 179 minuti (solo Borini meglio in giallorosso) sarà la continuità: da quando è rientrato, dopo la squalifica di due giornate seguita all’infortunio al flessore, l’attaccante ha segnato per tre gare di fila. “Ma per diventare grande devo imparare a fare anche due gol o tre in una partita, se mi capita l’occasione”. Già, fino a oggi mai più di un gol in un match: col Novara aveva sfiorato la doppietta, colpendo una traversa da urlo. Ci riproverà domenica a Lecce, quando alla Roma serviranno ancora di più i suoi gol, per inseguire il terzo posto improvvisamente alla portata o quasi. Intanto, continua a studiare da rocker: nel periodo dell’infortunio, ha migliorato la propria tecnica tra corde e spartiti, seguendo i consigli del suo amico Cristian Alvarez, portiere dell’Espanyol e uno dei suoi migliori amici. Le lezioni da goleador, invece, è lui a darle ai compagni più giovani. Così fa un leader.
IL SEGRETO DI MARQUINHO – Se Osvaldo è il nuovo leader di una Roma sempre più giovane, dopo i gol di Bojan e Lamela. La squadra ha aperto anche ai volti nuovi. Come quello di Marquinho: il suo segreto? Walter Sabatini. Prima del match di domenica, infatti, il d. s. romanista ha convocato nel proprio ufficio il centrocampista brasiliano arrivato a gennaio, e diventato l’emblema di un mercato invernale stentato tanto da meritare il soprannome di “Acquistinho”. Un nomignolo che qualche dirigente ha stampato su una maglia con il (suo) numero sette, oggi appesa nell’ufficio di Sabatini, e che il direttore sportivo ha voluto mostrare al giocatore, portando anche un interprete, per essere sicuro che non gli sfuggisse il messaggio. Indicandogli il cimelio, Sabatini gli ha urlato: “Ora quando vai in campo mi dimostri che non sei Acquistinho”. Detto, fatto: un gol di testa da centravanti vero, l’assist a Bojan per la volata del momentaneo 4-1, un’altra rete sfiorata, sempre di testa. E adesso che si è sbloccato anche Lamela (oltre a Bojan), Francesco Totti resta l’attaccante da più tempo all’asciutto: il suo ultimo centro risale a 72 giorni fa con il Cesena, a Lecce saranno 77. Ma dopo un’altra gara di sacrificio galleggiando più verso il centrocampo che non la prima linea, adesso il capitano vorrebbe tornare a inseguire i suoi record. Anche perché nelle otto partite che valgono la Champions, la Roma ha bisogno (anche) dei suoi gol.
SCALATA FACEBOOK E NUOVI SOCI – La scalata della Roma all’Europa, però, parte dai social network. Il sito Futebol Finance ha stilato la classifica dei 50 profili Facebook di società di calcio più seguiti. E la Roma compare in trentesima posizione, quarta tra le italiane: in appena sei mesi, dalla posizione numero mille alla top 30. E proprio su Facebook debutta oggi il nuovo gioco lanciato dalla Roma, “Fantasy Manager 2012”, in cui gli utenti del social network potranno realizzare una città di tifosi intorno a uno stadio, costruire la propria squadra, ingaggiare giovani promesse e cercare nuovi soci. Un po’ quello che sta facendo la Roma americana: dopo Pasqua appuntamento nella capitale per il management statunitense (certamente ci sarà Mark Pannes, forse anche Pallotta), per la ricapitalizzazione da 50 milioni da concludere tassativamente entro il 31 maggio. Per questo, si stanno valutando 4-5 soci internazionali tra cui scegliere chi possa davvero essere strategicamente utile alla nuova Roma. L’idea, come espresso più volte sia dalla banca che dal gruppo usa, resta quella di guardare a oriente.