Il presidente dell’Uefa Michel Platini è stato ascoltato per circa due ore a Renens (vicino a Losanna) dal procuratore del cantone Vaud Eric Cottier, in merito al caso del Sion. Nè l’Uefa nè i giudici hanno voluto commentare l’esito dell’audizione, alla quale ha partecipato anche il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino. «I due dirigenti sono stati ascoltati in qualità di testimoni», ha precisato Alexandre Fourtois, capo della comunicazione dell’Uefa. Platini ed Infantino sono stati convocati in quanto l’Uefa ha finora rifiutato di riammettere in Europa League il Sion – estromesso a tavolino a favore del Celtic per aver schierato calciatori non abilitati a giocare in quanto il club svizzero non era autorizzato ad effettuare transfert -, nonostante la decisione del tribunale cantonale di Vaud. Più loquace il presidente del Sion, Christian Constantin, anch’egli presente in aula, che ha messo in risalto le difficoltà di Platini a capire gli aspetti legali della vicenda. Secondo fonti vicine al club svizzero, Platini ed Infantino avrebbero dato versioni divergenti al procuratore. Platini avrebbe detto che il suo segretario generale gli aveva assicurato che il diritto sportivo prevaleva su quello civile. Infantino, dal canto suo, avrebbe affermato di aver consigliato a Platini ed al comitato esecutivo di riammettere il Sion in Europa League. Secondo Alexandre Zen Ruffinen, avvocato del Sion, «un’archiviazione del caso è da escludere». Il legale si aspetta un rinvio a giudizio. L’Uefa, pur non commentando il fondo, «smentisce con fermezza le dichiarazioni fatte alla stampa da Christian Constantin». Quest’ultimo si è detto sicuro che il suo club verrà riammesso in Europa League. Ha anche affermato preferire un «girone a cinque», ossia senza estromettere il Celtic. L’Uefa sta studiando questa eventualità – ha presentato alcune versioni lunedì alla giustizia civile svizzera – ma prima di metterle in atto vuole discuterne con gli altri club che compongono il girone di Europa League, ossia Udinese, Celtic, Rennes ed Atletico Madrid che incontrerà venerdì. Ma soprattutto, l’UEFA non vuole riammettere il Sion prima di una decisione del TAS. Il problema è che Constantin non ha alcuna intenzione di rivolgersi alla giustizia sportiva. Una questione intricata che dovrà comunque essere risolta entro breve visto che l’Uefa è stata, per ora, condannata ad una multa di 1000 franchi (circa 900 euro) al giorno dal tribunale del cantone Vaud finchè il Sion non verrà reintegrato in Europa League. In serata nuovo risvolto, dal punto di vista domestico stavolta. I sei giocatori del Sion la cui qualificazione è rifiutata dalla giustizia sportiva ma ammessa da quella civile (lo spagnolo Gabri, il lussemburghese Mutsch, lo svizzero Glarner, i francesi Feidouno e Ketkeophomphom nonchè il portoghese Gonalves) sono stati squalificati per cinque turni di campionato svizzero dalla commissione di disciplina della lega calcio elvetica per aver violato la clausola compromissoria ed essersi rivolti alla giustizia civile.