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AS ROMA Mazzone: ” I romanisti devono credere nella Champions”

Carlo Mazzone sotto la Sud dopo la vittoria nel derby

L’ex tecnico di Roma e Fiorentina Carlo Mazzone, ha parlato del momento della Roma di Luis Enrique e della sfida di domenica sera con i Viola.

Ecco l’intervista:


Ieri Totti è tornato al gol: con lui la Roma va decisamente meglio. La squadra giallorossa dipende davvero da Totti?

“Dipendere non vuol dire condizionare: dipendere da giocatori storici, di qualità elevatissima che ti possono risolvere la partita non è un difetto. Se la squadra passa per la sua qualità non è un difetto e dipendere non vuol dire giocare solo con lui.  È  determinante, definisce le azioni: è un pregio per la Roma”

Si può parlare di mal di trasferta? Come mai la Roma gioca bene solo all’Olimpico?
“È  vero, la Roma cambia identità all’Olimpico. Secondo me questo dipende da difficoltà tecniche, tattiche e a questo punto anche psicologiche. La squadra giallorossa ha particolare attenzione all’Olimpico, ma questo non è successo solo alla Roma, sono cose che possono accadere. Sta ad allenatore, società ed ambiente sfruttare il fattore campo perché può trasformarsi in un pregio”

Cosa serve ancora per puntare in alto, al terzo posto?
“Dobbiamo crederci tutti: ci vuole la partecipazione dei tifosi e di tutti quelli che lavorano intorno alla squadra e possono dare il loro contributo. Dobbiamo continuare a mostrare fiducia a Luis Enrique che ha mostrato qualità e difetti”

Lei crede ancora nel progetto di Luis Enrique?
“Noi romani e romanisti dobbiamo dare campo libero, stima e fiducia a Luis Enrique, poi a fine anno si tireranno le somme. Leggo sempre le stesse cose e allora dico una cosa anche impopolare:  lasciamolo sbagliare in santa pace, poi vediamo! C’è troppa tensione e critica, se vogliamo migliorare lasciamogli finire il campionato e rimandiamo a maggio le critiche. Se invece vogliamo creare dei danni a questa società, continuiamo a parlare e criticare”

Lei ha allenato sia la Roma che la Fiorentina:  che  ricordi ha di Firenze e come vede questa partita?
“La Fiorentina è in seria difficoltà, sta lottando per rimanere in Serie A e non capisco come mai. La società deve riflettere e comprendere quale sia il problema, perché io non capisco il momento che stanno vivendo. La Fiorentina è una squadra a cui voglio molto bene quindi non riesco a dare un giudizio.  A Firenze ho vissuto momenti importanti della mia vita calcistica  ed ho ricordi buoni e meno buoni. È  stato il mio primo impatto con il calcio venivo dalla provincia, dall’Ascoli. Sono stato tre anni a Firenze, tra alti e bassi: abbiamo vinto una Coppa Italia, siamo arrivati terzi poi il terzo anno le cose sono capitolate. È  come se il calcio mi  avesse detto: “E mo’ basta!”. È stato un esonero in parte in quanto ho acconsentito alla decisione della società e sono rimasto in buoni rapporti con la dirigenza Viola”

Se la sente di fare un pronostico per la partita di domenica?
“Sono in difficoltà: Roma e Fiorentina sono due squadre che ho nel cuore. Certo concedetemi di dire che la Roma è al primo posto nel mio cuore: sono romano, romanista, ho giocato ed allenato la Roma quindi nessuno è come la Roma nel mio cuore. Però un pronostico non lo faccio, posso solo dire che spero vinca chi lo merita e chi ne ha più bisogno…. Se la vedano tra di loro!”

Fonte: asroma24.com

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