(A. Ghiacci) – Un primo documento. Arrivato via internet, per mezzo di uno di social-network maggiormente in voga. Ci ha pensato Mark Pannes, manager del fondo Raptor di proprietà di James Pallotta e membro del consiglio di amministrazione della Roma. Pannes è uomo di fiducia del socio forte della cordata statunitense, Pallotta, è il suo vero e proprio braccio destro. E da mesi si sta occupando delle questioni relative all’investimento-Roma.«Stiamo lavorando al design del nuovo stadio» ha comunicato ieri, allegando una foto di uno studio in cui si riconosce Pallotta (di spalle) tra le immagini di tanti altri impianti. Pannes è sbarcato ieri sera a Roma, anticipando di una notte Joe Tacopina, vicepresidente giallorosso, che arriverà oggi, e di un paio di giorni il presidente Thomas DiBenedetto, che arriverà domenica. Il tema delle prossime riunioni operative quindi, oltre al prossimo aumento di capitale (prima tranche di 50 milioni di euro entro il 31 maggio), sarà chiramente lo stadio, vero fulcro dell’investimento fatto dai soci americani.
per il progetto. L’architetto americano è specializzato nelle progettazioni sportive tramite la Populos, società che ha realizzato l’Emirates Stadium dell’Arsenal, lo stadio di football di Los Angeles, il Miller Park di Milwaukee e la Saitama Super Arena in Giappone. A lavoro c’è anche l’altro manager di fiducia di Pallotta, Sean Barror. Agli architetti, seppure c’è chi racconta che Pallotta nella foto stia indicando Anfield, casa del Liverpool, sono state date anche indicazioni su come è per ora soltanto immaginato il nuovo stadio della Roma. E sono stati indicati principalmente due modelli: lo stadio degli Houstons Texas e quello dei Dallas Cowboys, due delle maggiori squadre di football americano. Proprio Mark Pannes, dopo averlo incontrato recentemente già a Trigoria, ha definito Dan Meis «top stade architecht» . Di Benedetto invece, aveva conosciuto Meis a Londra, nell’ottobre scorso, in una visita allo stadio dell’Arsenal. Anche lì, come detto, c’è il suo zampino.