Una folla commossa, gente comune, gli amici, i familiari, i compagni di squadra, una rappresentanza della Lazio, gli Allievi della Roma e tutto lo staff tecnico e dirigenziale del settore giovanile giallorosso assieme al direttore generale Franco Baldini. C’erano tantissime persone, oltre 2000 ieri a Fiumicino per dare l’ultimo saluto a Mirko Fersini, il difensore degli Allievi della Lazio morto giovedì all’Ospedale San Camillo dopo il gravissimo incidente stradale avvenuto il 6 aprile scorso (la famiglia ha autorizzato l’espianto degli organi, un gesto con il quale si è potuta dare una possibilità di vita a sei persone).
Tutti si sono stretti attorno ai genitori, Katia e Roberto, alle sorelle Tania e Marika e al nonno Alfredo, nella piccola chiesa di Santa Maria Madre della Divina Provvidenza. Presenti il presidente laziale Lotito e alcuni giocatori biancocelesti trai quali Dias e Klose.
Ma anche uomini del passato laziale come Pino Wilson, Giancarlo Oddi e Bruno Giordano. Tanta, tanta gente, come detto. Molti sono dovuti rimanere fuori dalla piccola chiesa e hanno seguito le esequie sotto la pioggia battente. Sull’altare, dove campeggiava un vessillo biancoceleste, i compagni di squadra di Mirko e i pari categoria della Roma. I funerali sono celebrati da padre Leonardo Ciarlo, ex parroco dell’Isola Sacra ed ora parroco alla Giustiniana, amico di famiglia e tra l’altro tifoso biancoceleste, che aveva seguito fin da piccolo Mirko. «Ho visto crescere Mirko – ha detto nell’omelia padre Leonardo -. Ci univa l’amicizia con la famiglia, la fede ed anche il tifo per la Lazio. Un giovane sportivo che aveva tutto un futuro davanti. La fede non cancella il pianto ma contribuisce a dare un senso alla tristezza, all’abbandono, al distacco e al dolore atroce della famiglia. Cari giovani la vita è preziosa ed è un grande dono. Valorizzatela al massimo; scrivete sempre subito in bella ogni momento importante».
A rendere omaggio al giovane atleta anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che si è fermato alcuni minuti a parlare con i genitori di Mirko e che ha detto: «Questo ragazzo era veramente un bell’esempio di spirito sportivo pulito, di un modo giusto di vivere la gioventù e per questo motivo ha colpito tutta la città. Anche il gesto dei genitori di donare gli organi è incredibile. Un atto di coraggio e di fede che ha permesso di salvare sei persone. Un gesto stupendo. La famiglia ha dimostrato un coraggio e una dignità unici».