(F. Ferrazza) – Fabio Borini non è abituato ad accettare ruoli secondari senza lottare. E per rendersene conto una volta di più è bastato guardare l´allenamento di ieri pomeriggio, quello della ripresa, dopo due giorni di riposo lasciati da Luis Enrique ai suoi. È un combattente, il giovane attaccante, immerso nelle sedute di lavoro come fossero partite vere e proprie, capace, con la forza dei gol, di farsi largo tra colleghi con i piedi migliori e dal nome più affascinante. E così, contro laJuventus, Borini è al momento il favorito per la terza maglia da titolare, insieme a Totti e Osvaldo, con Lamela e Bojan che dovranno sgomitare per superare il collega. Una gerarchia completamente stravolta, che vedeva il numero 31 partire come ultima scelta, l´uomo da tenere e crescere in rosa, che avrebbe dovuto sgomitare per farsi conoscere. Torna dopo l´infortunio al ginocchio, Fabio, e con la forza di ben nove reti in campionato, è pronto per sfidare i bianconeri a Torino. Come è pronto De Rossi, destinato a giocare da centrale difensivo probabilmente fino al termine della stagione. Sicuramente a Torino. Luis Enrique ha parlato con il ragazzo, spiegandogli le sue esigenze tattiche del momento e chiedendogli un sacrificio per il bene della squadra, per provare, modificando qualcosa, a rosicchiare più punti possibile in classifica. Anche perché il centrocampo con la conferma di Marquinhosembra dare affidabilità. «Mi trovo bene nella Roma – le parole del brasiliano a un convivio Utr – i miei connazionali mi aiutano tutti e poi, con i miei 25 anni, un po´ d´esperienza ce l´ho. Con la Juve sarà una gara difficile, ma vale tre punti come le altre e il clima del loro stadio non sarà un problema per noi». Sul suo futuro, poi. «Mi aspetto di essere riscattato, mi piace stare qui, mi sto adattando e i tifosi sono calorosi come in Brasile». L´allenamento di Marquinho e compagni è stato seguito da Prandelli, in visita a Trigoria, centro sportivo che ha conosciuto bene nell´estate del 2004, quando Baldini lo scelse come allenatore della Roma. «Ho sempre un bellissimo ricordo, è emozionante tornare qui – l´ammissione del ct azzurro al Romachannel – quella era un´idea fantastica, come quella di adesso. Luis Enrique è un tecnico credibile, ha portato cultura e un modo diverso di fare calcio. Spero veramente possa continuare perché lo merita». Prandelli apre poi a Totti e Del Piero. «Hanno dato tanto e potrebbero dare ancora tanto. Quando si parla di loro serve sempre grande rispetto. Le convocazioni saranno fatte non solo in base all´età, ma anche a un progetto e alla continuità».