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IL ROMANISTA Zeman: “Il calcio non è uscito dalle farmacie”

Zdenek Zeman

(A. F. Ferrari)«Il calcio non è ancora uscito dalle farmacie». Come al solitoZdenek Zeman non ha peli sulla lingua e torna all’attacco durante la prima conferenza stampa dopo la morte diMorosini che ha profondamente colpito il tecnico del Pescara:«Noto ancora che ogni giorno escono nuovi tipi di medicinali e tantissimi integratori, spero che non facciano male alla salute. Non credo che il calcio sia uscito completamente dalle farmacie. Qualcuno corre troppo? Non so, dovrei vedere che tipo di allenamento fanno durante la settimana – ha proseguito Zeman -. In passato è stato detto che le mie squadre corrono troppo, ma il merito è soltanto dei tanti gradoni che facciamo nelle sedute». Non è la prima volta che il tecnico boemo parla di medicinali nello sport. Nel 1998, all’epoca allenatore della Roma, parlò apertamente di abuso di farmaci nel calcio italiano.

Dalle sue parole nacque una indagine diretta dal pubblico ministero torinese, Raffaele Guariniello, che coinvolse diverse squadre, tra cui, la Juventus verso la quale fu aperto un processo. Processo che si chiuse nel marzo 2007 con la sentenza della Corte di Cassazione che confermòl’assoluzione, pronunciata in Appello, degli imputati Riccardo Agricola(medico sociale) e Antonio Giraudo (dirigente) dalle accuse legate aldoping e che però annullò la sentenza di assoluzione in secondo grado, circa l’abuso di farmaci, in quanto i giudici in tale grado giuridico non avevano tenuto conto di alcuni particolari, tanto che la Suprema Corte disse che sarebbe stato opportuno fare un nuovo processo basato solo sull’accusa di abuso di farmaci. Per quest’ultimo reato, però, i termini di prescrizione erano nel frattempo scaduti e non venne quindi istruito un nuovo processo. Il 26 aprile del 2005, il Tribunale di Arbitraggio dello Sport, su richiesta presentata dalla Commissione Scientifica Antidoping del CONI il 7 marzo dello stesso anno, sancì che «l’uso di sostanze farmacologiche che non sono espressamente proibite dalla legge sportiva, e che non possono essere considerate come sostanze simili o associate a quelle espressamente proibite non può essere sanzionato con provvedimenti disciplinari».

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