Nel mirino sono finiti 21 procuratori: da Pasqualin appunto ad Alessandro Moggi, da Damiani a Roggi jr, Tinti, Pastorello e i Bonetto. “Finora non ho ricevuto alcun avviso di garanzia , dice Pasqualin, solo un invito a eleggere un domicilio legale. Sono stato avvertito da un tenente della Guardia di Finanza di Piacenza, un atto peraltro doveroso, visto sul Piacenza si era aperta una procedura fallimentare. Per il resto non ho notizie di interventi di magistrati”. Pasqualin respinge l’accusa che esista un sistema ‘perversò nel pagamento dei procuratori. “Sulle modalità di fatturazione alle società – spiega – abbiamo chiesto un parere pro veritate a Victor Uckmar 20 anni fa e la procedura ha superato il vaglio di numerosi organi di controllo, anche fiscali. Se saremo chiamati a rispondere in sede penale racconteremo questi fatti. Se così non fosse sarebbe in discussione l’intera attività di noi procuratori. Alle società noi forniamo anche dei servizi, occupandoci ad esempio dell’abitazione, l’auto o i contratti pubblicitari dei giocatori. L’attività di intermediazione è consentita e riconosciuta dalla legge. Il problema sarebbe se non si facessero fatture”. “La verità – conclude con un pizzico di amarezza – è che la figura di noi procuratori non è mai decollata. Di noi pensano che siamo dei faccendieri, più che di professionisti”.
Fonte: ansa