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IL ROMANISTA Piscitella: “Champions, noi siamo ancora lì…”

Solo un tempo per Piscitella, convocato da Luis Enrique

(V. Meta) La squalifica di Bojan e Lamela avrebbe potuto riportarlo all’Olimpico, se non in campo, di certo in panchina, invece domani Giammario Piscitella anziché con la Fiorentina se la vedrà con l’Ungheria.

Da tre mesi ti alleni stabilmente con Luis Enrique. Come va?.

La squadra sta lavorando molto bene con il mister e tutto lo staff. Abbiamo queste ultime partite importantissime per la corsa al terzo posto: stiamo cercando di arrivarci, ci crediamo e sappiamo di poterci riuscire. Di certo faremo di tutto per andare in Champions.

Nonostante la brutta sconfitta di Torino.

Sì, nonostante tutto. Sapevamo che quello era un campo difficile, nessuno è mai riuscito ad andare a vincere lì.

A parte voi della Primavera…

Beh sì, ma diciamo che è un’altra cosa. Quando prendi due gol dopo minuti è una mazzata e la partita si è compromessa lì. Comunque siamo ancora in corsa.

Secondo te c’è tutta questa differenza fra Juve e Roma?

Quest’anno credo che la Juve fosse la squadra da battere. E poi adesso erano anche sulle ali dell’entusiasmo, in casa sono imbattuti, corrono tutti più degli altri, ci credono, hanno pure un allenatore con un grande carisma che l’ha trasmesso alla squadra. Alla fine tutte queste cose fanno la differenza.

Alla vigilia della partita che squadra avevi lasciato?

Sabato ho fatto la rifinitura, ma era tutta la settimana che mi allenavo con loro. Avevemo fatto un buon lavoro, poi si spera sempre nel meglio anche se la trasferta era tosta. Una partita storta può capitare, ma ripeto, tutta la settimana avevamo lavorato benissimo. Capita.

Ti aspettavi l’esclusione di Totti?

Sinceramente no, ma queste sono scelte del mister. Mi ha sorpreso molto perché Totti non serve che lo dica io chi è, non solo quanto a tecnica ma anche per la personalità. Però il mister ha fatto la sua scelta e la squadra l’ha rispettata.

Ricordi del tuo esordio contro l’Inter?

Eh, un altro 4-0, ma quella volta per noi… Una bellissima emozione, il coro che mi hanno fatto quando sono entrato non me l’aspettavo proprio, poi già mi tremavano le gambe quando il mister mi ha mandato in campo, figuriamoci dopo, quando l’ho sentito.

Però quella palla a Bojan gliel’hai data lo stesso.

Sì, c’è da dire che lui se l’è inventato quel gol, però io l’ho messa in mezzo. Diciamo che qualcosa di buono l’ho fatta. E poi la squadra e compagni mi hanno dato una mano, dopo un po’ che stavo in campo l’emozione è passata.

Eri in prima squadra da pochissimo, fra l’altro.

Mi ero cominciato ad allenare con loro giusto quella settimana, infatti è successo tutto molto velocemente. Quando mi hanno detto che ero stato convocato non volevo neanche crederci. Però dalla panchina sperva tanto che vincessimo, così magari il mister mi faceva entrare.

E poi c’è stata Catania.

Il mercoledì successivo. Là in riunione tecnica a momenti casco dalla sedia quando Luis Enrique ha detto che giocavo dall’inizio. In una partita come quella, venticinque minuti, non ti puoi permettere di avere paura, devi dare tutto e subito. Il mister mi ha dato tranquillità e fiducia e io ho cercato di ripagarlo.

Hai legato con qualcuno dei compagni in particolare?

Con i più giovani, su tutti Borini e Lamela. Sono raga normali per l’età che hanno. Borini è un ragazzo serio e intelligente, dà tutto sempre e si impegna al massimo ogni volta. Sotto questo aspetto, posso solo imparare da lui. I più grandi sono un gruppo molto unito e nonostante ci siano tante diverse nazionalità. Hanno dato una grossa mano anche a me, nonostante sta il più giovane di tutti.

Luis Enrique ti ha detto qualcosa dopo l’esordio?

Mi ha fatto i complimenti, come tutto lo staff. Ma era una giornata buona per la Roma in generale e questo ha aiutato anche me.

Hai rinnovato da poco il contratto. Che farai l’anno prossimo?

Io sono a disposizione. Restare con la prima squadra sarebbe bello, intanto mi impegnerò come al solito. La speranza è che le cose vadano bene innanzitutto a livello di squadra.

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